6 febbraio 2017

di Alberto Basciani
casa editrice: Rubettino Editore
anno di pubblicazione: 2016
collana: Studi internazionali
pagine: 480

Il volume è nato con l’ambizione di presentare i tratti più specifici e le principali linee di sviluppo politico, economico e sociale che caratterizzarono i cosiddetti Paesi balcanici nel corso del ventennio interbellico da una prospettiva differente da quella della sola storia politica. Infatti l’epoca che delimita i limiti temporali del volume non può essere considerata solo come un periodo di attesa, per lo più passiva, della Seconda guerra mondiale e delle dittature comuniste imposte dall’Urss. Si trattò, piuttosto, di una stagione sicuramente tormentata ma altrettanto certamente segnata da interessanti fermenti culturali, da pulsioni di crescita economica, tentativi di mettere in atto trasformazioni sociali di più ampia portata rispetto al passato, impulsi a costruire realtà urbane e rurali diverse: più dinamiche e moderne. Si può parlare, nel complesso, di un generale movimento di cambiamento teso, sia pur non sempre in maniera consapevole e coerente, a inserire e amalgamare le società, le culture e le economie del Sud-est dell’Europa con il resto del continente. La cortina di ferro fece scendere il sipario su quelle vicende. Questo volume, dunque, è scaturito dalla pretesa di tracciare una sorta di bilancio di un’epoca che a giudizio dell’Autore ha segnato, sia pur con tutte le contraddizioni e le incertezze del caso, non solo il primo vero tentativo di portare la modernità in questa periferia d’Europa, ma anche quello di tornare a legare Occidente e Oriente.

Alberto Basciani è professore associato di Storia dell’Europa orientale presso il Dipartimento di Scienze Politiche del’Università Roma Tre dove insegna Storia dei Balcani in età contemporanea e Storia dell’Unione sovietica e della Russia post-sovietica. Ha pubblicato numerosi saggi in Italia e all’estero relativi alla storia politica del Sud-est d’Europa con particolare riguardo all’epoca interbellica e al comunismo romeno. È autore dei volumi: Un conflitto balcanico. La contesa fra Bulgaria e Romania in Dobrugia del sud 1918-1940, Cosenza 2001 (Vincitore nel 2003 del premio d’onore nel concorso internazionale Wacław Felczak – Henryk Wereszycki indetto dalla Società degli storici polacchi e dalla Facoltà di Storia dell’Università Jagellonica di Cracovia) e La difficile unione. La Bessarabia e la Grande Romania (1919- 1940), Roma 2007, di quest’ultimo volume è in preparazione la traduzione in lingua romena.