7 gennaio 2013

di Alberto Becherelli
casa editrice: Nuova Cultura
anno di pubblicazione: 2012
collana: Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
pagine: 348
prezzo: 23,00 euro

Il volume si propone di ricostruire alcuni aspetti delle relazioni politico-diplomatiche, militari ed economiche intercorse tra l’Italia e lo Stato Indipendente Croato fino alla caduta del fascismo e al successivo armistizio dell’8 settembre 1943. Ufficialmente contrassegnate dal rapporto di alleanza, le relazioni italo-croate furono caratterizzate in realtà da una forte conflittualità a diversi livelli, generata da alcune fondamentali questioni, tra le quali primeggiava la disputa dalmata. Le tensioni non riguardarono solo i rapporti tra Roma e Zagabria ma determinarono ancor più una serie di attriti tra le autorità militari e le personalità politiche italiane all’interno dello stesso Stato croato: gli ambienti militari italiani fin dall’inizio si dimostrarono critici nei confronti degli ustaša al potere, mentre la Legazione Italiana a Zagabria criticò gli atteggiamenti filo-serbi assunti da ufficiali e soldati italiani. L’intransigenza degli ustaša vicini alla Germania nazista in contrapposizione alla flessibilità che caratterizzò le posizioni del leader Ante Pavelić rappresentò poi un ulteriore ostacolo per l’imperialismo italiano; senza dimenticare infine, nel contesto quotidiano, i numerosi “incidenti” tra militari italiani e milizie croate.

Alberto Becherelli ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Europa presso Sapienza, Università di Roma. Collabora con la cattedra di Storia dell’Europa Orientale del dip.to di Storia, Culture, Religioni e con l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito. Si occupa di Storia dell’Europa danubiano-balcanica con particolare interesse all’area ex jugoslava.