15 settembre 2016

di Božidar Stanišić
casa editrice: Bottega Errante Edizioni
anno di pubblicazione: 2016
pagine: 144
prezzo: 13,00 euro
Prefazione di Paolo Rumiz

La Bosnia degli anni Novanta, prima e dopo lo scoppio del conflitto, la meravigliosa Sarajevo distrutta dall’assedio, i momenti di incredulità che precedono la guerra e gli attimi di spaesamento immediatamente successivi; questi sono gli sfondi delle storie di uomini e donne che vedono cambiare all’improvviso il corso della loro vita.
Uno stile tutto giocato sui movimenti, i pensieri, i silenzi di chi è sopravvissuto in un sottilissimo e precario equilibrio tra follia, proiezioni, ricordi e il riaffiorare dei fantasmi del passato e della vita prima del conflitto.
I buchi neri non sono solo quelli subiti dalla città bosniaca, martoriata e distrutta nell’anima, ma sono gli abissi e le feroci solitudini di ognuno di noi di fronte alla pazzia di tutte le guerre.

A quasi 25 anni dalla prima pubblicazione, la riedizione del libro più amato dello scrittore bosniaco. Dieci storie che raccontano l'anima dei Balcani

“Quando nel ‘92 Božidar Stanišić – bosniaco di cultura serba sposato a una bosniaca di famiglia croata – comparve sulla porta di casa mia, non capii subito di trovarmi di fronte a un déja vu. Non mi resi conto che egli arrivava impaurito, incredulo e spaesato esattamente come migliaia di profughi istro-dalmati quarant’anni prima di lui. Quel professore di lettere mite e silenzioso rappresentava la stessa tragedia e anche la stessa indecorosa mascherata.” Dalla prefazione di Paolo Rumiz

 

Božidar Stanišić, nato a Visoko (1956), Bosnia Erzegovina, è laureato in filosofia.
Insegna fino al 1992, quando fugge dalla guerra civile in Bosnia rifiutandosi di indossare qualunque tipo di divisa. Arriva in Italia e trova la sua residenza a Zugliano, dove si ferma con la famiglia e vive tuttora. Nel 1993 pubblica "I buchi neri di Sarajevo"
(MGS Press); negli anni successivi con l’associazione “E. Balducci” pubblica tre raccolte di poesie: "Primavera a Zugliano", "Non-poesie", "Metamorfosi di finestre", e successivamente la raccolta di racconti intitolata "Tre racconti". È presente con un racconto nella panoramica della narrativa bosniaco-erzegovese del Novecento "Racconti dalla Bosnia", a cura di Giacomo Scotti (Diabasis edizioni). Riprende la produzione in prosa con "Bon Voyage" e "Il cane alato e altri racconti". Nel 2011 pubblica il libro per ragazzi "La cicala e la piccola formica", nel 2012 "Piccolo, rosso e altri racconti". Diverse prose e poesie sono sparse in numerose antologie italiane e straniere. Alcuni suoi racconti, saggi e poesie sono tradotti in francese, inglese, sloveno, albanese, giapponese e cinese.