1 luglio 2015

Quest’anno si svolgerà a Srebrenica il 10° campo di lavoro Franco Bettoli, l’indimenticato animatore della Comunità EMMAUS di Laterina: vi prenderanno parte 160 ragazzi di 15 nazionalità di cui 18 giovanissimi aretini reduci dall’esame di maturità. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Link: World Solidarity Alliance - Franco Bettoli

Che si passasse da Zvornik, lungo la Drina se si veniva da Tuzla o dalle montagne di Sokolac, da Sarajevo, Franco Bettoli ripeteva sempre la solita storia e talvolta parlavano anche i suoi silenzi quando gli orizzonti si aprivano sui Balcani interni: arrivare a Srebrenica era sempre un’esperienza forte.

Dal 2005 Franco volle fortemente che a Srebrenica, proprio nei pressi del grande memoriale di Potocari, si facesse un campo di lavoro per giovani europei; quell'anno piovve quasi tutto luglio e sotto le tende era veramente dura. Adesso, casette moderne hanno sostituito le tende, un ponte in calcestruzzo ha sostituito l’asse di legno sul torrente.

Quest’anno è il decimo anno: è ora di cambiamento.

14 ragazzi aretini poco più che diciottenni provenienti dalle Scuole Superiori di Arezzo, principalmente dal Liceo Classico e dallo Psicopedagogico, si recheranno a Srebrenica già dai primi giorni di luglio. A loro l’associazione “World Solidarity Alliance - Franco Bettoli", nata dopo la morte di Franco nel 2008, affida l’incarico di formare ed animare una rete di giovani europei con i circa 600 ragazzi dei “Campi di Lavoro Franco Bettoli per la Gioventù Europea”  che negli anni hanno partecipato e con i giovani e volenterosi di Srebrenica, al fine di determinare una speranza per quelle genti che, dalla fine della guerra etnica che per loro è finita con un genocidio, si trova dimenticata e spesso usata dai disegni politici locali ed internazionali.

La rete si chiamerà “BET-NET” (bet=in inglese scommessa) e il suo nodo centrale sarà ad Arezzo e sarà animato proprio dai giovanissimi aretini che ne diffonderanno le maglie in oltre 10 paesi dell’Unione, dove altrettanti giovani ne consolideranno le fila nei loro stati di appartenenza. Il fine della rete sarà quello di confortare e assistere i giovani e volenterosi di Srebrenica fornendo loro presenza e assistenza ed elevare un “cartello” di giovani all’attenzione delle istituzioni Ue, perchè divenga manifesto che le problematiche di Srebrenica possono essere risolte solo se in campo scenderanno le giovani generazioni.

I giovani della BET-NET prenderanno il posto di quella generazione che “Vive” adesso al memoriale Potocari; mai, nessuno di loro oserà pronunciare la parola “vendetta” che sarà sostituita con “accettazione” e il perdono sarà un percorso da intraprendere, non da evitare.

Negli anni le associazioni del territorio e le istituzioni della provincia di Arezzo sono state sempre attente alle attività di Franco Bettoli, questo ha fatto sì che il ponte che collega il nostro territorio con Srebrenica si fortifichi sempre più. Quest’anno i ringraziamenti più forti vanno all’Istituto di Agazzi che da tempo ha un legame tecnico con la Bosnia ed Erzegovina, con dei progetti che trasferiscono capacità di eccellenza europee anche alle popolazioni che guerra e povertà hanno ridotto alla disperazione. I mezzi di trasporto per i ragazzi del Campo di lavoro saranno offerti dall’Istituto riducendo alle sole spese vive i costosissimi viaggi di trasferimento.

Non si può vivere felici sapendo che a 300 km da noi ci sono ancora persone disperate, per responsabilità anche nostra.

Franco diceva: “…l’Europa si fa costruendola...” molti costruttori sono ragazzi aretini che appena usciti dalla scuola vogliono segnare il loro futuro in maniera chiara. 

PER INFO.

Paolo Emilio Cherubini, vice presidente WSA-FB = 329 0265966

Saverio Lapini, rappresentante BET-NET = 342 0282317