15 ottobre 2014
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Il South East Europe Media Forum è un consesso internazionale, arrivato alla sua ottava edizione, che raccoglie ogni anno operatori del settore dei media di decine di paesi. All'edizione 2014 che si tiene a Skopje, Osservatorio Balcani e Caucaso presenterà i risultati emersi dal progetto europeo “Safety Net for European Journalists”

Nell'ambito del South East Europe Media Forum (SEEMF) che si tiene dal 16 al 18 ottobre a Skopje, in Macedonia, Osservatorio Balcani e Caucaso e i suoi partner - SEEMO – South East Europe Media Organisation, Ossigeno per l'Informazione e la Professoressa Eugenia Siapera (Dublin City University) - presenteranno alcuni risultati della ricerca e delle attività realizzate con il progetto europeo “Safety Net for European Journalists”.

“Con questo progetto monitoriamo, documentiamo e informiamo sulle violazioni della libertà di stampa in Italia, sud-est Europa e Turchia”, specifica Luisa Chiodi, direttrice di OBC “e inoltre offriamo sostegno concreto ai giornalisti minacciati e sensibilizziamo la politica e l'opinione pubblica su questo problema che è condiviso da molti paesi, tanto a est quanto a ovest, con la conseguenza di indebolire il diritto all'informazione dei cittadini e la democrazia in Europa”.

Nella seconda giornata del Forum, la Prof.ssa Eugenia Siapera (Dublin City University) offrirà ai partecipanti un quadro dei risultati della ricerca condotta nell'ambito del progetto: “Dai nostri studi risulta che più è alta la concentrazione delle proprietà dei media più essi sono vulnerabili ad “infiltrazioni” di interessi esterni, e i giornalisti sono maggiormente soggetti a pressioni e minacce”. Siapera sottolinea inoltre un altro dato importante: “Finora è emersa la percezione da parte dei giornalisti dell’assenza di solidarietà. Molti giornalisti che hanno subito minacce ed intimidazioni hanno dichiarato di sentirsi isolati ed emarginati dai propri colleghi.”

Nel panel dal titolo “Press Freedom Panel: The Censorship disguised in free countries” , Alberto Spampinato (Ossigeno per l'informazione) e Oliver Vujović (SEEMO) discuteranno insieme ai rappresentanti di numerose organizzazioni europee delle diverse forme di censura camuffata utilizzate nei paesi occidentali.

Il SEEMF, consesso internazionale arrivato all'ottava edizione, quest'anno viene dedicato al tema “Media in South East Europe: Not enough or too much information?”. La tre giorni verrà dedicata ad un ampio spettro di tematiche: dal diritto di accesso alle informazioni, al data journalism, dalla tutela della privacy alla protezione delle fonti giornalistiche, fino alla regolamentazione interna alle associazioni di categoria e gli standard qualitativi dei prodotti giornalistici. Una sessione, infine, sarà dedicata al giornalismo in situazioni di conflitto, attraverso l'analisi del caso quanto mai attuale dell'Ucraina.

Parteciperanno rappresentanti dell'editoria, direttori e giornalisti di importanti testate, studiosi, responsabili del settore inserzioni e pubbliche relazioni, rappresentanti istituzionali e della società civile di tutta Europa. Saranno inoltre presenti importanti figure istituzionali quali Nikola Poposki, ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Macedonia ed Erhard Busek, ex vice cancelliere austriaco che ha ricoperto in sede europea il ruolo di Coordinatore Speciale del Patto di Stabilità per il sud-est Europa.

L'iniziativa è promossa da Seemo - South East Europe Media Organisation, Ince – Iniziativa Centro Europea con sede a Trieste e dal Media Program South East Europe della tedesca KAS Konrad-Adenauer-Stiftung ed è sostenuta da Unesco, Commissione europea, IA-IMC (International Academy - International Media Center) e Secepro (South East and Central Europe PR Organisation) .

Per ulteriori informazioni sulla conferenza:

Seemo - South East Europe Media Organisation

e-mail: info@seemo.org

Si veda il programma

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Safety Net for European Journalists. A Transnational Support Network for Media Freedom in Italy and South-east Europe.