Nikola Lukovic 24 novembre 2015

I capi di stato e di governo balcanici hanno condannato all'unanimità gli attacchi terroristici del 13 novembre 2015

I leader dei paesi balcanici non hanno esitato nell'esprimere il proprio cordoglio alle vittime degli attentati terroristici di Parigi dello scorso 13 novembre, ribadendo così il proprio sostegno all'Unione Europea.

Anche se molte delle sfide bilaterali nei Balcani rimangono aperte, avvenimenti tragici di questo tipo fanno sì che le voci di sette stati, sovrani o parzialmente sovrani, diventino una sola.

Ci sono state dichiarazioni di appoggio al governo e di vicinanza al popolo francese che sono andate dal premier sloveno Miro Cerar al premier serbo Aleksandar Vučić, dal triumvirato bosniaco al primo ministro macedone Nikola Gruevski.

Uno dei primi leader a mobilitarsi è stato il premier serbo che si è recato la mattina seguente agli attentanti all'ambasciata francese a Belgrado e ha posto la sua firma nel libro delle condoglianze.

“La piccola ma orgogliosa Serbia starà sempre al fianco dei suoi amici francesi e sarà pronta a dare una mano alla libera e indipendente Europa. Nel nome dei cittadini serbi, del loro governo e nel mio stesso nome porgo le condoglianze più profonde alle famiglie delle vittime, al presidente e al premier francese, come a tutti i suoi cittadini. Viva la Francia”, ha scritto Vučić nel libro. Per ordine del premier serbo inoltre, dal 14 al 16 novembre sono state issate a mezz'asta le bandiere presenti nelle istituzioni e nelle aziende pubbliche.

Il sindaco di Belgrado Siniša Mali ha commemorato le vittime accedendo una candela dinanzi al Monumento di ringraziamento alla Francia a Kalemegdan, costruito in ricordo dell'aiuto francese durante la Prima guerra mondiale.

“Il Montenegro è vicino alla Francia in questi momenti difficili”, ha affermato il primo ministro montenegrino Milo Đukanović nel telegramma inviato al premier francese Vals.

Il triumvirato bosniaco ha condannato nella maniera più assoluta gli attacchi e ha sostenuto che “solo se si lavora insieme e se si utilizzano tutte le risorse possibili si potranno prevenire nel futuro eventi simili”. Nella giornata del 16 novembre il triumvirato ha invitato i propri cittadini a prendere parte al minuto di silenzio promosso dalla presidenza nel nome della libertà e dell'indipendenza europea.

“Si deve combattere uniti contro un male di questo genere e non da soli. La BiH vuole prendere parte ad un processo collaborativo tra i paesi e farà parte di tutte le attività che questa grande coalizione intraprenderà contro il terrorismo e gli estremismi nel mondo”, ha dichiarato il presidente della presidenza BiH Dragan Čović.

Il premier croato Zoran Milanović e i cittadini croati hanno reso omaggio alle vittime degli attentati terroristici presso l'ambasciata francese a Zagabria, dove il premier ha firmato il libro delle condoglianze. Il 16 novembre è stata proclamata una giornata di lutto anche in Croazia e le bandiere sono state abbassate a mezz'asta.

Il primo ministro kosovaro Isa Mustafa in una dichiarazione ha asserito che “la Francia e gli altri paesi occidentali troveranno il modo per rispondere alle minacce e sbagliano coloro che pensano che possono minare la libertà delle persone con il terrore”.

Il premier sloveno Miro Cerar ha sottolineato che questi terribili attacchi richiedono una maggiore coordinazione internazionale contro chi li ha organizzati e conclusi.

Il primo ministro albanese Edi Rama ha inviato una lettera di condoglianze alla sua controparte francese Vals, garantendo il massimo sostegno alla Francia.

Anche il premier macedone Nikola Gruevski ha condannato gli avvenimenti e ha sostenuto che “l'unità, la solidarietà e la determinazione sono le chiavi degli sforzi necessari per eliminare le forze che propagano il terrore e la violenza minacciando ogni paese”.

* Nikola Lukovic sta realizzando uno stage presso Osservatorio Balcani e Caucaso