Natalia Kawana 28 giugno 2016

Secondo dati recentemente pubblicati dalla Commissione europea, gli stati membri del sud-est Europa sono tra i meno digitali in tutta l'Unione

ll DESI - “Digital Economy and Society Index ”, è un indice che riassume vari indicatori sulle performance digitali degli stati membri dell'Unione europea. Recentemente è uscito il DESI 2016, che si basa sull'analisi dei dati relativi all'anno 2015.

Un'utile valutazione dei livelli di digitalizzazione di Slovenia, Croazia, Grecia, Bulgaria e Romania emerge dal confronto con l'Italia e la Danimarca, quest'ultimo paese in vetta alla classifica.

In generale, gli stati membri dell'UE situati nella penisola balcanica mostrano risultati inferiori alla media europea. I tre stati con performance digitali più scarse sono la Romania, che occupa l'ultimo posto della classifica, seguita da Bulgaria e Grecia. Seguono Italia e Croazia. La Slovenia è invece il paese balcanico che ha ottenuto i risultati migliori: risulta al diciottesimo posto tra tutti gli stati UE. Tuttavia, è ancora sotto la media dell'Unione in quasi tutti gli indicatori.

Rispetto alla Danimarca, il paese "più digitale" nell'UE, i paesi dei Balcani (e l'Italia) mostrano lacune significative in tutte le “dimensioni” prese in considerazioni dall'indice: “connettività”, “capitale umano”, “uso di Internet”, “integrazione della tecnologia digitale” e “servizi pubblici digitali”.

La Slovenia presenta buoni risultati per quanto riguarda l'"integrazione delle tecnologie digitali", che misura la digitalizzazione delle imprese e il loro sfruttamento dei canali di vendita on-line. In quest'ambito, il paese supera la media europea, e in effetti occupa la posizione numero 11 nell'UE. Lubiana ottiene un punteggio alto anche quando si tratta delle competenze della sua popolazione: il 51% degli sloveni può contare su buone competenze digitali di base. L'utilizzo invece dell'e-Government – per esempio la digitalizzazione dei servizi pubblici - è piuttosto limitata. Un aspetto con notevoli risvolti sulla libertà di informazione è il fatto che la Slovenia presenta il punteggio più basso fra i paesi europei per quanto riguarda l'accesso a dati pubblici.

La Croazia, secondo miglior performer nei Balcani, non supera la media europea in nessun campo. Lo fa solo in alcuni sotto-indicatori, come ad esempio quello che riguarda le "vendita on-line" e le "vendite on-line oltre confine". Il paese è deficitario rispetto alla diffusione e all'uso generale di Internet (66% dei croati, contro il 76% nell'UE e il 93% in Danimarca), e soprattutto nel numero di abbonamenti Internet per connessioni ad alta velocità, categoria in cui rientra solo il 2,8% della popolazione, contro una media europea del 30%.

Quartultima della classifica è l'Italia. Fa peggio delle sopracitate Slovenia e Croazia e ha il punteggio più scarso tra i cosiddetti paesi dell'Europa occidentale. Rispetto all'anno precedente, però, l'Italia ha mostrato un piccolo miglioramento in quasi tutte le categorie d'indagine, ad eccezione del settore “e-commerce in piccole e medie imprese”, dove solo l'8,2% delle attività economiche prese in considerazione fa uso di questa risorsa digitale. L'Italia ha anche una bassa diffusione di connessioni ad alta velocità, soprattutto a causa del basso livello generale di competenze digitali della sua popolazione: il 37% degli italiani non usa Internet regolarmente.

Dopo il Bel Paese arriva la Grecia, che potrebbe far meglio in molte categorie. Il 34% della popolazione greca non ha accesso ad una connessione a banda larga, mentre il 30% non ha mai utilizzato Internet. Il numero di utenti Internet regolari, 63%, è tra i più bassi in Europa. Inoltre, il volume dei servizi pubblici on-line è tra i più bassi dell'Unione, anche se c'è stato un miglioramento della performance rispetto all'anno scorso.

In coda alla classifica si trovano Bulgaria e Romania. Entrambi i paesi soffrono di una mancanza di competenze digitali: il 35% e il 32% delle loro popolazioni, rispettivamente, non ha mai usato Internet, il dato più alto nell'intera Unione Europea. Inoltre, solo il 31% dei bulgari e il 46% dei romeni possiedono livelli di base (o superiori) di competenze digitali. Entrambi i paesi potrebbero fare meglio anche quando si tratta di aziende che fanno uso di possibilità digitali, così come nell'aumentare l'utilizzo di piattaforme online per i servizi pubblici.

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto