per Claudio (parte2)

della pronta reazione della polizia locale, ma anche e soprattutto al coraggio da leone dimostrato nell'occasione dall'intera popolazione croata che per parecchi giorni resistette eroicamente senza fuggire dai propri villaggi e dalle proprie città. Vukovar ne è l'esempio più lampante. E' chiaro che si trattava di una lotta impari, tanto è vero che dopo le prime settimane di guerra si crearono comunque migliaia e migliaia di profughi un po' in tutta la Croazia. Nel frattempo però Tudjman era riuscito a costituire un esercito e una serie di bande paramilitari che ben presto riuscirono a bloccare l'avanzata dell'esercito federale e a passare al contrattacco, tanto è vero che alla fine del 1991 chi si trovava più in difficoltà era proprio la JNA. Ciò che intendo dire è che Tudjman scelse fin dall'inizio la linea dura, mostrando i muscoli da subito senza nascondersi dietro vittimismi o altre ipocrisie. Izetbegovic scelse invece tutt'altra strada. Egli era ben più furbo sia di Tudjman che di Miloševic. Come ti avevo già detto, caro Claudio, Izetbegovic era a tutti gli effetti un estremista islamico. Tuttavia, era ben conscio che se avesse scelto la strada di Tudjman non avrebbe avuto la benchè minima possibilità di ottenere alcunchè, proprio per la complicatissima composizione etnica della Bosnia-Erzegovina, nella quale non vi era una vera e propria "etnia" maggioritaria. Io rimango sempre convinto che Izetbegovic scelse deliberatamente di illudere la sua gente che non sarebbe succ