26 giugno 2008

Due associazioni trentine sono attive dal 2002 in un progetto di turismo responsabile in diverse aree del sud-est europeo. Oggi a Trento si discuterà dei risultati raggiunti e dei possibili sviluppi futuri

Fonte: Viaggaireibalcani

Sono trascorsi ormai quasi sei anni da quando, nell'autunno del 2002, due associazioni trentine - Progetto Prijedor e Tremembè - hanno deciso di mettere in comune le proprie esperienze e competenze per dar vita ad un programma pluriennale incardinato sull'idea del turismo responsabile nei Balcani. "Vicino e comunque lontano. I colori, i sapori e i suoni dell'altra Europa": nel titolo del primo progetto presentato alla Provincia Autonoma di Trento c'era un po' la filosofia che si sarebbe sviluppata negli anni successivi, suscitando speranze e dando cittadinanza ad approcci e pratiche che fino a quel punto sembravano quanto meno improbabili.

Nell'arco di questo tempo il programma si è andato articolando in numerose piste di lavoro:
- Le esperienze locali del turismo rurale. Nelle realtà territoriali dove sono in corso programmi di cooperazione di comunità nei quali è impegnata la realtà trentina (Kraljevo, Prijedor, Pec-Peja) si sono realizzate reti locali di turismo rurale che valorizzano i prodotti del territorio.
- Il sito 'Viaggiareibalcani' . Sito dapprima realizzato a Trento e dopo un paio d'anni trasferito a Sarajevo dove viene interamente gestito (in tre lingue) dallo staff di "Oneworld SEE", con i suoi oltre 60 mila visitatori annuali, rappresenta un importante punto di riferimento per il turismo alternativo nella regione.
- La rete del Turismo responsabile in Bosnia Erzegovina e nella regione. Un'idea, quella del turismo responsabile, che - nelle sue varie declinazioni - sta prendendo piede nella promozione del territorio e nel progressivo formarsi di nodi che si mettono in rete nei diversi paesi. E' in particolare "Green Tour" l'organizzazione bosniaca che segue il collegamento delle diverse esperienze.
- I viaggi. Dalle prime "prove di viaggio collettivo" all'organizzazione sistematica di viaggi del turismo responsabile in diversi paesi della regione (per il momento Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Romania e Serbia), grazie anche ad un accordo con Etli Viaggi Rovereto, l'organizzazione della domanda dal Trentino e dall'Italia ha avuto una notevole crescita rendendo sostenibile il dotarsi di una figura professionale addetta all'organizzazione e di altre collaborazioni per l'accompagnamento dei viaggi.
- La rete italiana. "Viaggiare i Balcani" è diventata punto di riferimento per le realtà italiane che operano nell'Europa di mezzo sui temi del turismo e della valorizzazione dei prodotti locali. In particolare con Ucodep Toscana si è sviluppato un partenariato importante che ora si sta allargando anche ad altre realtà (Adrionauti, Città Slow, Ipsia, Un ponte per...), prefigurando la formazione di una rete italiana del turismo responsabile nella regione.
- Le ricadute sul territorio. Una componente importante del lavoro è stata quella di diffondere il desiderio di conoscere i Balcani, le culture che lungo il tempo si sono intrecciate nel cuore dell'Europa, il fascino dei luoghi e della gente. Per questo sono stati ideati itinerari e serate - in Trentino e in altre regioni - che avvicinino le persone a questo mondo.

Come si può capire, si tratta di un'attività complessa e ricca di straordinarie potenzialità che richiede nuove energie, di volontariato e di apporto professionale. Per questa ragione si svolgerà l'incontro di oggi a Trento (ore 17.30 Sala Sosat, in Via Malaga 8), rivolto a tutte le persone che in questi mesi sono entrate in contatto con le attività di progetto. Sarà un momento di confronto sulle modalità attraverso le quali dare continuità e poter sviluppare il progetto "Viaggiare i Balcani" e discutere sugli sviluppi futuri.