29 maggio 2008

Quindici anni fa tre pacifisti di Brescia vennero uccisi mentre portavano aiuti verso la città bosniaca di Zavidovici. Un legame di cooperazione tra due città, oggi impegnate a ricordare

elaborazione di Osservatorio sui Balcani

Nel 1992 inizia la guerra in Bosnia Erzegovina. Un gruppo di pacifisti bresciani, riuniti nel Coordinamento Iniziative di Solidarietà, si mobilita a favore della popolazione bosniaca, accogliendo in Italia i profughi e inviando aiuti umanitari verso la cittadina di Zavidovici.

Il 29 maggio 1993, un convoglio di aiuti viene assalito da una banda militare sulla "strada dei Diamanti", tra Bugojno e Gornj Vakuf. Tre dei 5 volontari italiani che accompagnano il convoglio, Guido Puletti, Fabio Moreni e Sergio Lana, vengono uccisi. Sopravvivono Agostino Zanotti e Christian Penocchio, che riescono a salvarsi fortunosamente scappando nei boschi.

Oggi è il quindicesimo anniversario di quel tragico evento che, nella sua drammaticità, non è riuscito a porre fine all'intenso rapporto di cooperazione tra Brescia e Zavidovici. Il sostegno alla città bosniaca continua infatti fino alla fine del conflitto in operazioni di soccorso e aiuto umanitario a favore della popolazione civile, e allo stesso tempo, nell'accoglienza in Italia di profughi e sfollati.

Nel 1997 viene inaugurata a Zavidovici una "Ambasciata della Democrazia Locale", espressione del proseguimento dell'azione di diplomazia popolare e dei legami di solidarietà avviati negli anni precedenti. Agostino Zanotti, assieme alle decine di persone che sostengono l'associazione "Ambasciata della Democrazia locale a Zavidovici", con sede a Brescia, continua a lavorare attivamente all'interno dell'associazione e al contempo si impegna a cercare i responsabili della morte dei suoi compagni.

Dopo un lungo e faticoso percorso di ricerca di giustizia, sostenuto in particolare dalla costituitasi associazione "Guido Puletti" e dalla stessa ADL a Zavidovici, si arriva alla condanna del capo del gruppo che eseguì quegli omicidi, il comandante dei Berretti Verdi Hanefija Prijic detto 'Paraga', condannato nel 2001 dal Tribunale di Travnik a 15 anni di reclusione, che sta scontando nel carcere di Zenica.

Il processo di Travnik, sebbene abbia rappresentato un importante momento, non ha però consentito di far luce sulle ragioni e i mandanti di quella strage, la cui natura politica - più volte denunciata nel corso degli anni da quanti si sono occupati del percorso giudiziario - è stata riconosciuta anche dalle autorità italiane, con nota del Ministero di Grazia e Giustizia del 10 settembre 1998. Gli stessi esecutori materiali, i due soldati bosniaci che hanno condotto i 5 volontari sul luogo dell'esecuzione aprendo poi il fuoco su di loro, non sono mai stati portati di fronte ad un Tribunale.

Negli anni, il progetto bresciano si amplia coinvolgendo oltre a Brescia anche i territori di Alba e Cremona. L'associazione vede al suo interno la collaborazione tra gruppi del volontariato e della società civile, ong, enti locali italiani ed europei ed organizzazioni internazionali (il Consiglio d'Europa), costituendosi quindi come una "associazione di associazioni". Oggi, oltre alla Associazione Comuni Bresciani, Coordinamento Bresciano Iniziative di Solidarietà, Comune di Alba e Provincia di Cremona (soci fondatori), conta tra i suoi soci numerosi altri gruppi di volontariato, associazioni ed enti locali provenienti dai territori di Brescia, Cremona ed Alba.

Le attività dell'associazione si svolgono senza sosta lungo tutto l'anno, in settori diversi ma connessi: economico, ambientale, socio-culturale, educativo, socio-assistenziale e tanto altro. In occasione dell'anniversario della morte di Guido, Fabio e Sergio, organizza eventi che coniugano, per riprendere le due parole usate che riassumono le iniziative di quest'anno, "memoria e impegno".

Il 29 maggio è una data che segue di un solo giorno la strage di Piazza della Loggia del 1974. Ed è per affermare ideali di fratellanza e di giustizia sociale, ripudio della guerra, rifiuto del fascismo, del razzismo e dell'intolleranza, che l'Associazione ADL di Brescia unisce la memoria di due eventi così drammatici. Emerge dalle parole dello stesso Agostino, nel suo diario dell'aprile 2001, quando parte alla volta della Bosnia Erzegovina, per partecipare al processo a Paraga: "Molte volte in questi anni è capitato che Guido, Fabio e Sergio fossero associati (...) a persone che hanno sacrificato la loro vita nel tentativo di difendere i principi universali della Libertà e della Giustizia (...). E' per questo che Guido giace accanto alle vittime della strage di piazza della Loggia e a fianco dei partigiani bresciani".

Memoria e impegno. A partire da queste due parole si svolge quest'anno l'iniziativa "Ogni giorno...in tandem...con un pensiero" organizzata dall'Associazione "Tandem di Pace" in collaborazione con l'Associazione ADL a Zavidovici, e con il patrocinio del Comune di Firenze, del Comune di Campi Bisenzio e del Comune di Fiesole. Una carovana a due ruote che sta ripercorrendo in questi giorni la strada che fecero i volontari italiani nel 1993: partita martedì 27 da Tomislavgrad, approda oggi a Zavidovici e si conclude sabato 30 maggio a Sarajevo.

Si veda il programma dettagliato di tutti gli eventi collegati, sul sito dell'associazione ADL di Zavidovici.