30 maggio 2007

Forse sulla scia del denso dibattito in corso circa la riforma della legge nazionale sulla cooperazione, in Regione Umbria cominciano ad emergere richieste di innovazione della legge regionale

Fonte:Il Velino

"Occorre definire un percorso partecipato di dialogo con le associazioni della cooperazione e del volontariato per definire assieme le linee guida per il futuro". Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dei Verdi e civici al consiglio regionale dell'Umbria, interviene sul tema della cooperazione internazionale e sulla necessità di attuare una verifica della legge regionale vigente. Secondo Dottorini è necessario sperimentare nuovi percorsi nel campo del complesso mondo delle relazioni e della cooperazione internazionale, attuando concretamente tutti gli strumenti di partecipazione e dialogo messi a disposizione dalla legge regionale 26/1999. "Come comunità regionale - aggiunge l'esponente dei Verdi - dobbiamo saper individuare un nostro stile, che tramite politiche innovative sappiano rappresentare anche in questo campo un elemento distintivo e caratterizzante dell'Umbria".

Ciò di cui l'Umbria ha bisogno per Dottorini sono precisi indirizzi e linee guida al fine di sostenere con chiarezza il sistema regionale di cooperazione decentrata. Per questo, e per moltiplicare i benefici e portare avanti azioni e politiche di co-sviluppo tra paesi del Nord e Sud del mondo, la Legge regionale 26/1999 necessita di una verifica sul suo stato di attuazione, sulla operatività degli strumenti contenuti nell'articolato, sulla reale capacità di coinvolgimento della società civile con l'intento di ovviare alla dispersione delle risorse, valorizzare le specificità, le relazioni, e le risorse di ciascuno (imprese, università, associazioni, istituzioni).

"È necessario inoltre - aggiunge il presidente della commissione Finanze e bilancio di palazzo Cesaroni - riflettere, confrontarsi senza schematismi in vista della prima Conferenza regionale sulla Cooperazione internazionale, per definire un percorso partecipato di dialogo con le associazioni, organizzazioni e istituzioni interessate, che ci consenta di arrivare a questo importante appuntamento con le idee più chiare su come agire in futuro, su quali interventi impegnarci, sul metodo migliore per verificare costantemente la portata delle nostre azioni". La conferenza è un punto di arrivo di un percorso che deve essere fecondo di sollecitazioni e capace di coinvolgere tutti, precisa Dottorini: "Per poter agire di conseguenza è fondamentale la nascita di una Consulta regionale per la cooperazione decentrata aperta a tutti i soggetti del territorio interessati alla solidarietà internazionale, quale sede di dialogo e coordinamento delle azioni di cooperazione del nostro territorio, assieme alla costituzione di Tavoli di confronto e coordinamento come avvenuto - sottolinea l'esponente dei Verdi - per il tavolo Africa delle diverse aree geografiche". L'appuntamento della conferenza regionale deve essere costruito dal basso, per poter arrivare in quella sede alla approvazione di un documento di indirizzo che, conclude Dottorini, "consenta di orientare con chiarezza i vari soggetti operanti nel territorio".