15 febbraio 2007

Scambio di dati e informazioni per lo sviluppo dell'interculturalità e per rafforzare la cooperazione transfrontaliera. Di questo si è parlato il 9 febbraio a Trieste, in un incontro tra il presidente dell'Istituto di ricerca sloveno Slori e l'assessore regionale alla Ricerca e Università

Fonte: Regione Friuli-Venezia Giulia

L'Istituto Sloveno di Ricerche ( Slori ) sta programmando l'incremento dell'attività - attualmente incentrata su studi relativi alla comunità slovena in Italia, all'uso della lingua e alla conservazione del patrimonio culturale - con progetti che coinvolgano i diversi settori dell'area della multiculturalità regionale e trasfrontaliera. In questa prospettiva, lo Slori ha già avviato una collaborazione con l' Ires di Udine per una ricerca sui lavoratori transfrontalieri e rapporti con gli atenei della regione e quello di Capodistria. E ha individuato nello scambio di dati e notizie uno dei mezzi per lo sviluppo dell'interculturalità in prospettiva di sempre maggiori rapporti di cooperazione tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia.

Di questi e altri argomenti hanno parlato lo scorso 9 febbraio l'assessore regionale alla Ricerca e Università, Roberto Cosolini, ed il presidente dello Slori, Milan Bufon. Assieme al segretario e tesoriere del consiglio d'amministrazione, Mitja Ozbic, Bufon ha illustrato all'assessore i programmi dell'Istituto, '"ealtà importante che conoscevo attraverso le sue pubblicazioni" ha notato Cosolini, definendo "azzeccato" l'avvio di alleanze utili ad allargare i suoi orizzonti operativi mettendo a disposizione di tali alleanze un conclamato patrimonio storico d'esperienza.

Dopo aver ricordato la possibilità per lo Slori di accedere ai bandi promossi dalla Regione, Cosolini ha evidenziato le opportunità offerte in prospettiva dal potenziamento, già avviato, dei rapporti tra gli atenei della regione e quelli sloveni (l'Università di Trieste e quella di Capodistria hanno già in atto un progetto) e dagli obiettivi di cooperazione transfrontaliera. L'assessore, che ha ricordato a Bufon la molteplicità di canali d'accesso agli interventi promossi dalla Regione (oltre che attraverso la direzione alla Formazione, Lavoro, Università e Ricerca, con la direzione alla Cultura e con quella per le Relazioni internazionali) ha confermato il suo appoggio a sostegno degli obiettivi di evoluzione dell'Istituto suggerendo dinamiche operative che, con il prossimo ingresso della Slovenia nel trattato di Schengen, saranno tutte da valutare e sviluppare.