26 maggio 2006

Sgurigrad, Bulgaria, 1 maggio 1966. Stava-Tesero, Italia, 19 luglio 1985. Due paesi di montagna, due sciagure identiche, due date che a quarant'anni di distanza hanno riannodato il filo della memoria, recuperando, nel segno della fratellanza tra due comunità che hanno subito i più gravi disastri al mondo dovuti al crollo di discariche minerarie, una verità perduta e che era stata sepolta prima dal fango e poi dalla ragion di stato

Fonte: Provincia Autonoma di Trento
Quella che ha tenuto nascosta al mondo intero la catastrofe del piccolo paese di Sgurigrad e della vicina città di Vratza, nel nord della Bulgaria, investite il primo maggio 1966 da una colata di fango di 220 mila metri cubi sprigionata dal crollo del bacino di decantazione a servizio della miniera di zinco e piombo Mir-Placalnizza. Sotto il fango, così come accadde quarant'anni dopo a Stava, morirono 488 persone, per lo più donne, anziani e bambini.

Un disastro che mostra impressionanti analogie con quanto accadde il 19 luglio 1985 a Tesero a seguito del crollo dei bacini della miniera di Prestavel e che è riemerso proprio in questi giorni, divenendo finalmente di dominio pubblico in Bulgaria, grazie alla Fondazione Stava 1985, al Comune di Tesero ed alla Magnifica Comunità di Fiemme che, con il sostegno dell'Assessorato alla solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento, hanno sollevato il velo su quella tragedia dimenticata, ricostruendone la dinamica e il numero delle vittime, rintracciato testimoni diretti ed attivato in collaborazione con le attuali autorità amministrative bulgare di Vratza e del piccolo comune di Sgurigrad, ad iniziare dal suo coraggioso sindaco Nikolai Iliev, una serie di iniziative congiunte per risarcire anche le vittime di Vratza e Sgurigrad almeno del diritto ad essere ricordate.

Ora, i 488 morti di quella catastrofe, "esistono" ufficialmente ed a loro, sui monti che sovrastano quei luoghi e così simili ai monti e ai boschi che circondano Tesero (conosciuti dai free climbing di tutta Europa come le "Dolomiti della Bulgaria"), è dedicato il "Sentiero della Fratellanza Stava-Sgurigrad", inaugurato lunedì scorso, 1 maggio, alla presenza di una delegazione di Tesero composta da Graziano Lucchi, presidente della Fondazione Stava 1985, dal sindaco di Tesero Gianni Delladio, dall'assessore comunale di Tesero Walter Deflorian e dal regolano di Tesero Marco Fanton.

La visita della delegazione di Tesero, che si era già recata una prima volta in Bulgaria nel novembre 2004, segue quella, avvenuta lo scorso anno in occasione del ventesimo anniversario della sciagura di Stava, del sindaco di Sgurigrad. Con il sostegno del Comune di Tesero e della Fondazione Stava 1985, Nikolai Iliev e un gruppo di volontari del paese hanno realizzato il sentiero e costruito, sulla sommità della montagna, una casetta alpina che riporta una targa "in segno di fratellanza fra i superstiti della Val di Stava e la gente di Sgurigrad colpita da identica sciagura" ed un pannello con le fotografie delle due immani tragedie ed un testo in italiano, bulgaro e inglese.

L'inaugurazione del Sentiero della Fratellanza e della casetta alpina, assieme ad una toccante cerimonia di commemorazione in ricordo delle vittime, la prima dopo quarant'anni, sono state seguite dalle emittenti televisive locali e nazionali e dalla stampa. Uno squarcio di verità che unisce due vicende in un vincolo di solidarietà, amicizia e progetti comuni per il futuro che ora non potrà più essere spezzato.