17 giugno 2008

Delineata una pista ciclo pedonale transfrontaliera grazie ad un progetto INTERREG. Attraverso l'intreccio di racconti e memorie, italiani e sloveni, che caratterizzano questo territorio

Fonte: Gorizia Oggi

Inaugurata alla fine dello scorso mese di maggio, con l'intervento di un gruppo di alunni della scuola media "Corridoni" di Fogliano, il tratto di percorso ciclopedonale che corre lungo il Canale de Dottori tra Fogliano e Sagrado. Il percorso - compreso nella rete degli "Itinerari storici tra Carso e Isonzo" - fa parte di un più ampio itinerario che parte da San Pier d'Isonzo e, percorrendo la strada che segue il Canale irriguo di San Pietro, raggiunge Fogliano.

L'intervento ha visto coinvolti - nel quadro di un progetto che si inserisce nel Programma di inizativa comunitaria Interreg IIIA Italia-Slovenia - dieci Comuni isontini , l'Università di Trieste, il Consorzio Gorizia e l'Isontino, con capofila il Consorzio Culturale del Monfalconese e numerosi partner sloveni con capofila il Comune di Miren Kostanjevica.

E' in corso già da qualche settimana la distribuzione delle guide degli itinerari, redatte in italiano, sloveno, tedesco e inglese, insieme alla mappa degli itinerari e ai materiali promozionali del progetto e del sito internet dedicato al progetto. www.storija.info.

"Storija", il termine prescelto per dare visibilità al progetto nella rete internet, frutto della contaminazione tra il termine italiano storia e quello sloveno storja, si riferisce sia alla storia ufficiale che al racconto, alla memoria, che caratterizza il territorio che uisce il Carso all'Isonzo.

Il punto di partenza della breve passeggiata è stato fissato a Fogliano, all'inizio di via dei Campi (angolo via Bersaglieri). Il tragitto, realizzato anche grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina, si snoda lungo le sponde del Canale de Dottori e raggiunge il ponticello Acquaroli a Sagrado, a due passi dall'antica ciminiera che segnala la presenza dello storico insediamento industriale. Un percorso a cavallo di un confine che oggi non esiste più - grazie all'ingresso della Slovenia nell'Unione Europea - e che dunque può snodarsi liberamente in un territorio di comune appartenenza.