26 ottobre 2010

Il workshop tenutosi a Belgrado pochi giorni fa, su iniziativa di Cooperazione Italiana allo Sviluppo, ha permesso a studenti, ricercatori e funzionari pubblici di confrontarsi con relatori italiani e internazionali su temi collegati al settore agro-food nei Balcani e in Serbia in particolare. Un settore considerato prioritario nella partnership tra Roma e Belgrado

Fonte: Cooperazione allo Sviluppo in Serbia

Prospettive e opportunità per lo sviluppo rurale nei Balcani, certificazione e prodotti di qualità, sicurezza alimentare, nuove fonti d’energia e analisi dei finanziamenti europei e italiani al settore agro-alimentare. Sono stati questi alcuni dei temi trattati durante la 1a Summer School in International Development Cooperation: Perspectives on the Agro-food sector in Serbia and the Western Balkans, organizzata a Belgrado dall’Ufficio di Cooperazione dell’Ambasciata d’Italia dal 4 al 7 ottobre 2010.

Diciassette studenti, ricercatori e funzionari pubblici, selezionati su oltre cento candidati, hanno avuto la possibilità di mettersi a confronto con relatori italiani e internazionali sui temi più caldi collegati al settore agro-food nei Balcani e in Serbia in particolare.

Al successo dell’iniziativa – la prima di tal genere organizzata dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo - hanno dato un prezioso contributo esperti del ministero italiano delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del ministero degli Affari Esteri-Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, della Delegazione dell’Unione Europea in Serbia, dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), del ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Gestione delle Acque della Repubblica di Serbia, delle Università di Bologna e di Belgrado, delle Regioni Emilia-Romagna e Umbria, dell’Istituto per la Ricerca Nucleare di Vinca (Serbia) e dell’Istituto di Economia Agraria di Belgrado.

La Summer School si è conclusa con un workshop a cui hanno partecipato anche  rappresentanti di società private italiane e serbe e specialisti del settore. Davanti all’attento pubblico che ha gremito le sale di Palazzo Italia a Belgrado, sono state approfondite tematiche quali le certificazioni agro-alimentari, il sistema delle denominazioni d’origine e delle indicazioni geografiche protette, la normativa in materia di sicurezza alimentare, lo sviluppo della produzione biologica e gli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Unione Europea per lo sviluppo del settore agro-alimentare nei Balcani.

I lavori del seminario sono stati aperti dall’Ambasciatore d’Italia a Belgrado, Armando Varricchio e dal Ministro dell’Agricoltura serbo, Sasa Dragin. L’Ambasciatore ha posto l’accento sul ruolo fondamentale che l’Italia, data l’esperienza che può vantare in questo campo, può e deve avere nel futuro sviluppo del settore agro-alimentare serbo. L’Ambasciatore ha altresì sottolineato la sempre più stretta partnership tra Roma e Belgrado nel processo d’integrazione europea della Serbia. Prima dell’inizio dei tavoli di lavoro del workshop, l’Ambasciatore ha consegnato, assieme al ministro Dragin, i certificati di partecipazione agli studenti della Summer School.