9 febbraio 2010

Si è svolta a Firenze la firma dell'intesa tra l'assessore alla Salute della Regione Toscana e il ministro alla Salute della Repubblica di Serbia, che prevede la collaborazione in campo sanitario per i prossimi cinque anni

Fonte: Regione Toscana

La sanità può diventare un ponte. Ed è anche con questo spirito che Regione Toscana e Repubblica di Serbia hanno deciso, almeno per i prossimi cinque anni, di cooperare in campo sanitario. Un'amicizia che potrà aprire in futuro altre porte e sviluppare nel tempo nuovi rapporti di collaborazione su fronti diversi. Intanto si parte con la chirurgia, i trapianti di organi e tessuti, i trapianti di midollo osseo, la pediatria e la chirurgia pediatrica, che sono poi alcune delle eccellenze sanitarie toscane.

L'intesa con la Serbia è stata suggellata lo scorso 5 febbraio con la firma del ministro serbo alla Salute, il medico Tomica Milosavljevic. Con lui, nella sede della presidenza della Regione a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, c'era l'assessore alla Salute della Toscana Enrico Rossi.

«La firma di questo protocollo è l'inizio di una collaborazione tra sanità serba e sanità toscana - ha detto l'assessore Rossi - Noi metteremo i nostri servizi sanitari di eccellenza al servizio delle urgenze che potrebbero verificarsi in Serbia. L'accordo che abbiamo siglato stamani rientra nel quadro dell'impegno della Regione Toscana di collaborazione con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per rinsaldare anche i legami culturali. Il protocollo - ha aggiunto Rossi - è stato visionato e approvato anche dal Ministero della salute. Ringrazio anche il ministro Fazio, che con la nostra Regione ha avuto sempre un rapporto di stima: questo protocollo lo conferma».

Il ministro Milosavljevic ha espresso «gratitudine nei confronti della Regione Toscana, in particolare per il protocollo di stamani, che amplia la nostra collaborazione e segna un nuovo passo sulla via della futura collaborazione, sia nell'ambito della chirurgia nelle sue espressioni più moderne, sia dal punto di vi sta istituzionale. La salute è l'aspetto più importante per i cittadini, se vogliamo garantire uno sviluppo sostenibile».
La Serbia guarda al modello sanitario toscano e dalla Toscana vuole apprendere le conoscenze e il saper fare: in particolare è interessata al sistema toscano dei trapianti, di cui vorrebbe replicare l'intero modello organizzativo. Nell'intesa sono previsti anche scambi di specialisti e docenti e la formazione nei settori della microchirurgia, della chirurgia micro-invasiva e della chirurgia laparoscopica. Ma anche la Toscana potrà trarre vantaggio dall'accordo, attraverso la condivisione di informazioni ed esperienze: una collaborazione che interesserà soprattutto le aziende ospedaliere universitarie della regione, con la possibilità per medici ed operatori di partecipare in futuro alla realizzazione di progetti congiunti in ambiti di interesse reciproco.
L'idea dell'intesa nasce tre anni fa, da alcuni contatti avuti prima con l'avvocato Leandro Chiarelli, console onorario della Repubblica di Serbia a Firenze, e poi con l'ambasciatrice serba a Roma, anche lei medico. Nel giro di alcuni anni l'idea è diventata un accordo. Il numero dei medici e degli operatori coinvolti negli scambi sarà definito con i successivi piani di cooperazione.