30 novembre 2009

Si è concluso a Belgrado il seminario "Le Ong italiane e i fondi per la cross-border cooperation" tenutosi a Belgrado, che ha visto come tema centrale l'analisi dei fondi europei utili alle Ong italiane per le proprie attività sul territorio

Fonte: Il Velino Cooperazione

Investire il massimo delle energie per fare un salto di qualità definitivo per vincere i bandi Ipa (strumenti per la preadesione) e partecipare con forza allo sviluppo e al processo di integrazione europea della Serbia. È stato questo l'invito rivolto alle Ong italiane presenti in Serbia dall'ambasciatore d'Italia a Belgrado, Armando Varricchio, e dalla direttrice dell'Unità tecnica locale (UTL) di Belgrado della direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina, Anna Zambrano, durante il seminario "Le Ong italiane e i fondi per la cross-border cooperation", ospitato nella sede belgradese dell'UTL. L'evento, che ha visto la presenza di Organizzazioni non governative forti di una presenza "storica" in Serbia come ARCS e Prosvil, ha visto come tema centrale i fondi europei per la cross-border cooperation, uno strumento ideale che le Ong italiane potrebbero sfruttare per migliorare e incrementare l'impatto delle proprie attività sul territorio.

Varricchio ha salutato i partecipanti al seminario riconoscendo immediatamente l'importanza della presenza delle Ong italiane in Serbia e il loro contributo alla stabilizzazione e al progresso sociale ed economico del Paese. "L'Italia - ha affermato l'ambasciatore - ha dimostrato un grande impegno e una forte volontà di investire in Serbia, in termini politici, economici e di sostegno bilaterale nel percorso di integrazione europea della Serbia". Riferendosi al tema principale dell'incontro con le Ong, ossia i fondi Ipa e in particolare quelli dedicati alla cross-border cooperation, Varricchio ha sottolineato come "le imprese e i vari soggetti italiani, Ong comprese, siano fondamentali in questo senso e debbano poter partecipare ai bandi e alle varie attività collegate da protagonisti. Un grande Paese come l'Italia, con le sue ricche risorse umane, professionali e finanziarie e la sua lunga tradizione di volontariato deve avere in Serbia una presenza forte e coerente".

L'ambasciatore italiano ha anche messo l'accento su un problema che sta a cuore al ministero degli Esteri e alla Dgcs in particolare. Sono infatti ancora troppo poche le organizzazioni e gli enti italiani che riescono a vincere i bandi Ipa dopo essere stati pre-selezionati dalla Commissione europea. "Stiamo studiando e analizzando la situazione per capire dov'è l'anello che non si chiude e che fa sì che non si vincano abbastanza bandi dopo essere stati 'shortlistati' - ha affermato Varricchio a questo proposito -. Il mio impegno e quello della Cooperazione italiana a Belgrado, un ufficio a cui noi teniamo molto, è di invertire questa tendenza. Fondamentale sarà il dialogo continuo con le imprese e le Ong italiane, ovvero i soggetti che hanno le giuste professionalità e sono materialmente interessate a gestire questi programmi dalle importanti risorse. Dobbiamo essere propositivi e consci che abbiamo una serie di potenzialità che possono essere meglio utilizzate per dare un contributo importante e far procedere il Paese sulla strada dell'integrazione europea".

All'Ambasciatore ha fatto eco la direttrice dell'UTL: "Sui fondi Ipa bisogna puntare di più - ha spiegato l'architetto Zambrano -; abbiamo progetti e curricula forti, ma ci serve un atout in più per fare il definitivo salto di qualità". Zambrano ha poi auspicato che alle Ong vengano indirizzate maggiori risorse finanziarie dall'Italia, anche per dare maggiore visibilità al nostro paese e agli interventi che le nostre Ong hanno in programma per il futuro. La Cooperazione italiana, ha aggiunto la direttrice dell'UTL, sosterrà sempre le Ong e l'Unità tecnica locale di Belgrado è, e sarà, sempre a disposizione per aiutarle a massimizzare gli interventi e la loro efficacia. "Sui fondi cross-border potete dare un contributo forte - ha ribadito Zambrano alle ONG italiane presenti all'incontro -. Avete una forte esperienza pregressa, contatti e possibili partner, conoscete il territorio. Dovete solamente capire bene come funzionano questi nuovi meccanismi di finanziamento. Le opportunità ci sono".

E il fatto che le opportunità ci siano è stato compreso anche dalle Ong presenti nella sede della Cooperazione italiana a Belgrado. "Nell'ambito dei fondi europei e dei fondi multilaterali siamo in grado di dare un contributo importante. Sarebbe un bene se si riuscisse a coinvolgere di più le organizzazioni già presenti sul territorio. Possiamo contribuire con la nostra esperienza, grazie alla conoscenza del Paese, con i nostri contatti in Italia e in Serbia", ha affermato Maurizio Giachero, rappresentante dell'Ong ARCS. L'incontro si è chiuso, poi, con una dettagliata presentazione delle modalità di funzionamento dei fondi per la cross-border cooperation. Leonetta Pajer dell'UTL ha spiegato ai partecipanti le finalità del programma, i modi per partecipare ai bandi e soprattutto le caratteristiche che le organizzazioni interessate devono avere per essere eleggibili. "Eleggibili sono gli enti pubblici locali e regionali, le Ong e le associazioni della società civile e, in qualche caso, anche le piccole e medie imprese", ha rilevato Pajer durante la presentazione. A conclusione die lavori, infine, l'architetto Zambrano ha voluto rimarcare l'impegno della Cooperazione italiana a sostegno delle Ong e ha invitato i partecipanti e le Ong non direttamente presenti all'incontro a rivolgersi all'UTL di Belgrado e allo sportello Eu-Desk per ricevere maggiori e più dettagliate informazioni sui fondi IPA - Cross Border Cooperation.