27 dicembre 2006

In occasione dell'incontro conclusivo del progetto COMPART avvenuto il 15 dicembre a Firenze, il vicepresidente delle Regione Toscana ha sottolineato che politiche comuni e azioni di partnership nel bacino del Mediterraneo sono strumenti cruciali per promuovere democrazia e sviluppo sostenibile

Fonte: Regione Toscana
Politiche comuni e azioni di partnership fra Regioni e autorità locali nell'ambito del bacino Mediterraneo come strumenti per prevenire i conflitti, promuovere la democrazia e lo sviluppo sostenibile dell'area. E' questo il messaggio che Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana, ha rivolto in apertura dei lavori ai rappresentanti delle regioni del Mediterraneo, della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d'Europa (CRPM ) e dell'Unione Europea al workshop tenutosi il 15 dicembre al Convitto della Calza a Firenze in conclusione del progetto COMPART .
Finanziato dall'Unione Europea il progetto è servito per mettere a confronto metodologie e buone pratiche adottate da varie regioni (Toscana, Calabria, Friuli -Venezia Giulia, Andalusia in Spagna, Tangeri Tetouan in Marocco, Macedonia occidentale in Grecia) e agenzie di sviluppo locale (Bosnia Erzegovina e Croazia) e la CRPM, al fine di evidenziare l'efficacia dell'attività svolta e le eventuali criticità. Se il bilancio dei progetti sin qui attuati, sia nell'ambito del processo di Barcellona che dell'iniziativa comunitaria INTERREG, è stato certamente positivo, il vicepresidente Gelli ha sollecitato un doppio salto di qualità per quelle che ha definito le "sfide comuni sempre più impegnative che attendono le Regioni e tutti gli attori locali e che impongono politiche comuni" nell'ambito della nuova politica europea di "vicinato" e del nuovo Obiettivo 3 "cooperazione territoriale".

Il primo salto di qualità - ha detto Gelli - si impone nella programmazione, in modo da concentrare sforzi e risorse, economiche e politiche ma anche intellettuali, di tutti gli attori chiave, siano essi pubblici o privati, sui progetti strategici per accrescerne l'efficacia. Il secondo salto di qualità - ha continuato - riguarda l'assunzione del valore centrale del "partenariato" come strumento chiave per garantire l'efficacia delle strategie di sviluppo locale, in un'ottica di decentramento e sussidiarietà che veda il coinvolgimento in un approccio "bottom up" di tutti i soggetti che possono cooperare allo sviluppo e alla prevenzione dei conflitti.

Al termine dei lavori è stata approvata una dichiarazione comune che impegna tutti i soggetti aderenti "ad una partecipazione attiva per la creazione di partnership fra regioni e autorità locali con l'obiettivo dello sviluppo, della democrazia e della pace nei paesi del Mediterraneo".