21 febbraio 2006

Dall'accordo tra due università, Firenze e Scutari, alla realizzazione di un grande progetto di sostegno allo sviluppo locale. E' questa la storia di dieci anni del "Progetto Albania", un intervento di cooperazione interuniversitaria partito nel 1995 e approdato ora a importanti risultati per l'intero paese

Fonte: Università degli Studi di Firenze
Bilancio e presentazione di questo intervento - sostenuto nelle diverse fasi dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, dalla Regione Toscana, dal Formez, da Municipalità, Prefettura e Regione di Scutari - sono stati al centro del convegno internazionale "Progetto Albania 1995-2005. Storia ed attualità di un progetto: dalla cooperazione interuniversitaria tradizionale a un modello complesso di collaborazione interistituzionale per lo sviluppo locale", tenutosi oggi nell'Aula Magna dell'Università di Firenze.

Dal protocollo d'intesa siglato fra l'ateneo fiorentino e quello di Scutari nel 1995, attraverso successivi finanziamenti del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, e con la collaborazione di alcune decine di istituzioni italiane ed albanesi - fra cui la Regione Toscana, la Municipalità, Prefettura e Regione di Scutari, Formez, Indire, l'Ittig Cnr, l'Istituto Geografico Militare, nonché la fiorentina Madonnina del Grappa - numerose sono state le realizzazioni del progetto: l'istituzione di un corso di laurea in Lingua e letteratura Italiana nell'ateneo scutarino (con insegnamenti tenuti da docenti italiani e borse di studio per studenti e docenti albanesi); il restauro, su progetto della facoltà fiorentina di Architettura, del Dipartimento di Italianistica nell'ateneo di Scutari e l'istituzione della Biblioteca di Italianistica; la ristrutturazione di due sale della sezione archeologica del Museo storico di Scutari; interventi di formazione su insegnanti di ogni ordine di scuole e su amministratori pubblici. Dall'esperienza universitaria è nata anche la rivista di cultura "Portolano Adriatico", di cui sono stati presentati oggi i primi numeri.

"La collaborazione con Scutari costituisce un vero e proprio modello del contributo che un ateneo può portare allo sviluppo locale - ha detto il rettore Augusto Marinelli - L'accordo, che mirava alla riscoperta di un patrimonio culturale comune, ha messo in movimento un meccanismo di iniziative, arrivando fino a promuovere interventi di qualificazione urbana e l'aggiornamento e la formazione di docenti e amministratori. Ogni intervento si è svolto in stretta collaborazione con le istituzioni e con le risorse umane locali: la presenza dei progetti e delle iniziative dell'ateneo fiorentino ha avuto anche lo scopo di stimolare l'impegno di altri enti e soggetti pubblici italiani in una realtà sociale e civile in crescita e ha avviato importanti passi per un processo di integrazione nello scenario europeo".

Nell'occasione è stato presentato e sottoscritto un nuovo protocollo d'intesa tra il Consiglio regionale della Toscana e la Regione di Scutari, ai fini della realizzazione di un gemellaggio teso a rafforzare la capacità istituzionale, amministrativa dell'ente Regione, patrocinato anche dal Ministero per l'Integrazione Europea albanese.

Nel corso del convegno, inoltre, una rappresentanza di studenti albanesi iscritti in università italiane ha presentato ai ministri del paese la richiesta di riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in Italia: premessa necessaria per il ritorno e il reinserimento nella società albanese di giovani qualificati. Circa 800 sono gli iscritti di nazionalità albanese all'Università di Firenze.