7 settembre 2010
Progetto Mind the difference, la delegazione

Una delegazioni di giovani italiani è in Serbia per portare a conclusione un progetto dedicato ad indagare la relazione tra "diversità" e gli spazi della vita umana in cui si inserisce. Un progetto nato nell'ambito del rapporto di amicizia e cooperazione tra il territorio emiliano-romagnolo e quello di Kragujevac

Fonte: Reggio nel Mondo

Lo scorso 31 agosto una delegazione di giovani ragazzi reggiani è partita alla volta della Serbia. Vi resterà fino ad oggi, 8 settembre, per portare a compimento il progetto “Mind the Difference”. Il nome deriva dall’inglese Mind the gap, si tratta di un segnale che è possibile trovare nella metropolitana di Londra che indica di prestare attenzione al vuoto che si trova tra la banchina e la metro.

Allo stesso modo il titolo del progetto vuole comunicare di fare attenzione alle differenze, al “vuoto emotivo” che possono causare quando non vengono accolte e comprese. Il progetto prevede la realizzazione di 50 interviste a personalità che lavorano e sono quotidianamente a contatto con la differenza, differenze che possono essere, ad esempio, fisiche, mentali, linguistiche, culturali, sociali. Attraverso di esse si intende indagare la relazione tra diversità e gli spazi della vita umana in cui si inserisce, un rapporto che rappresenta una costante quotidiana dell’esistenza di ogni essere umano.

Discutere sul tema della differenza significa diventare consapevoli delle infinite diversità che caratterizzano qualsiasi società. Non si può di fatto rimanere indifferenti alla sempre più forte ed evidente evoluzione che colpisce e modella ogni società contemporanea. Accettare la differenza non significa esserne sopraffatti ma piuttosto esserne coscienti. La differenza, nel momento in cui crea coscienza, crea inevitabilmente ricchezza.

Ecco che “Mind the Difference” usa la formula dello scambio giovanile per portare il dibattito nei Balcani, precisamente a Kragujevac, cittadina serba di circa 200.000 abitanti situata ad un centinaio di chilometri a sud di Belgrado.

Il progetto, che prevede la realizzazione di 50 interviste, si divide in due parti: la prima si è appena conclusa con la realizzazione delle prime 25 interviste svolte a Reggio Emilia tra il mese di luglio e quello di agosto. Queste sono state realizzate dai giovani della web-tv “Dalbasso” e vedono, tra gli intervistati: Don Daniele Simonazzi - parroco di Patrofontana, Marina Holich mediatrice culturale, Benedetto Valdesalici - psichiatra, Alessandro Patroncini - della cooperativa Il piccolo Principe, Licinio Paterlini - referente Mensa Caritas, Pietro Messori - dell’associazione persone disabili e famiglie, Niki Bertrand - della Fa.Ce. Famiglie Cerebrolesi, Matteo Sassi - assessore alle Politiche sociali, Matthias Durchfeld di Istoreco, Carla Rinaldi - presidente di Reggio Children, Glen Alessi - docente dell’Università di Modena e Reggio.

La seconda parte delle interviste verrà realizzata in questi giorni, durante la settimana di permanenza nella cittadina serba. Inoltre i ragazzi di Dalbasso terranno un vero workshop della durata di 5 giorni nei quali i giovani partecipanti impareranno a fare un’intervista, ma anche a montare e sottotitolare le loro realizzazioni, a realizzare un blog, e quindi a creare e gestire un canale youtube, nel quale verranno poi riversate tutte le interviste fatte. Ad ottobre, sul canale youtube, del progetto verranno pubblicate tutte e cinquanta le interviste realizzate, e lo spazio web rimarrà uno strumento importantissimo per continuare il dialogo sulla differenza.
La delegazione reggiana è composta da: Tommaso Dotti, Lorenzo Notari e Marco Iori tre giovani che nel 2007 hanno dato vita alla web radio e tv DalBasso. L’esperienza DalBasso nasce dalla passione per la comunicazione aggiunta alla voglia di indagare, affrontare nel loro piccolo e, a partire “dal basso”, temi di carattere sociale e, come loro stessi dicono “senza la pretesa di essere portatori di verità, ma per il piacere di mettere la pulce nell’orecchio”. A guidare la delegazione sarà Federica Bartolini, studentessa presso l’ateneo reggiano che sta ora svolgendo un tirocinio presso Reggio nel Mondo, che ha seguito le fasi di progettazione e coordinamento delle attività.

A Kragujevac la delegazione incontrerà 8 ragazzi del centro giovani ZaMlade, che parteciperanno al workshop formativo. Reggio nel Mondo ha già collaborato con il centro giovani sul tema dell’inclusione dei giovani nella società, e con il quale ha intenzione di ampliare la presenza sul territorio di queste strutture, essenziali per il ritrovo dei ragazzi.
La relazione tra Reggio Emilia e Kragujevac nasce nel 2001 grazie all’impegno dell’associazione “Una montagna di aiuti”. Nel 2004 le due città sigleranno poi un patto di gemellaggio che formalizzerà il loro rapporto e le vedrà in particolare unite sul fronte della cooperazione nelle politiche di welfare, culturali ed economiche. Le due città già hanno collaborato indirettamente sul tema della differenza.

Il progetto “I cento linguaggi della differenza”, si occupa infatti dell’inclusione nella società dei bambini diversamente abili e dei giovani disagiati, che dopo la fine del conflitto che ha colpito duramente i Balcani, si sono scontrati con una forte crisi economica e valoriale. Lo scopo è quello di sensibilizzare le comunità sull’importanza del coinvolgimento di questi nella società e del valore aggiunto che questi rappresentano per la collettività stessa.