12 maggio 2008

Nell'ambito di un progetto promosso dal Consiglio d'Europa, avvenuto l'incontro tra la delegazione dell'Accademia di polizia dell'Albania a studiare il modello toscano in tema di sicurezza

Fonte: Regione Toscana

elaborazione di Osservatorio sui Balcani

Anche l'Albania si è aggiunta all'elenco di paesi interessati a studiare il modello toscano di polizia locale. Una delegazione dell'Accademia di polizia del paese balcanico - guidata dal direttore Jashar Vreka e dal direttore del Dipartimento delle risorse umane Enver Lirza - si è incontrata lo scorso 29 aprile. presso Palazzo Bastogi a Firenze con il vicepresidente della Giunta regionale, Federico Gelli.

"E' stato un incontro molto positivo - spiega il vicepresidente - che ci ha consentito ancora una volta di misurare il forte interesse che esiste in Europa per il lavoro della Toscana in tema di sicurezza e di organizzazione delle polizie locali. Del modello toscano - dice ancora - colpiscono soprattutto la sperimentazione della polizia di comunità e la sottolineatura dei contenuti etici del lavoro delle forze dell'ordine e sono proprio questi gli aspetti che hanno fatto sì che il Consiglio d'Europa riconoscesse un ruolo particolare alla Toscana all'interno del progetto 'Polizia e diritti umani' ".

L'iniziativa infatti si inquadra all'interno del programma "Polizia e diritti umani" del Consiglio d'Europa, nell'ambito del quale si registrò la prima tappa proprio in Toscana nel settembre del 2007, in occasione della quale Federico Gelli, che tra le sue deleghe ha anche quelle alle politiche di prevenzione per la sicurezza, incontrò la delegazione montenegrina.

Gelli dichiarò allora che la Toscana è prima regione in Italia ad aver promosso un modello di polizia di comunità e a lavorare sull'etica dell'azione di polizia, sulla base anche di un codice etico approvato negli anni scorsi dal Consiglio d'Europa. Gelli aggiunse inoltre: "Un'esperienza che sta riscuotendo un crescente interesse anche in paesi membri e non dell'Unione europea, tanto che stanno guardando alla Toscana anche paesi che finora non avevano nemmeno corpi di polizia locale. Qualche mese fa, per esempio, un'esperienza di questo tipo era stata avviata dalle forze dell'Ordine della Federazione Russa".

Dal confronto del 29 aprile a Firenze è emersa la volontà di sviluppare rapporti di collaborazione, in particolare sui temi dell'immigrazione e della sicurezza. «Proprio con i paesi all'origine di forti movimenti migratori - sottolinea Gelli - è particolarmente utile attivare canali privilegiati di cooperazione per favorire processi positivi di integrazione ed efficaci azioni di contrasto dei fenomeni criminali».