10 marzo 2008

Quale futuro post-elettorale può assicurare alla società civile un ruolo attivo nello sviluppo delle politiche di cooperazione internazionale? Tra le iniziative un 'tavolo per la partecipazione', istituito dalla DGCS

Fonte: Il Velino

Elaborazione di Osservatorio sui Balcani

Nei prossimi giorni dovrebbe essere formalizzato in seno alla Direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dcgs) un "Tavolo per la partecipazione" della società civile. Ad anticiparlo lo scorso 4 marzo, in occasione del convegno promosso da Ricerca e Cooperazione "Donne in Libano, la partecipazione ai processi di ricostruzione e sviluppo" - è il viceministro degli Esteri con delega per la Cooperazione, Patrizia Sentinelli. "In questo modo chi verrà dopo si troverà a suo agio e potrà continuare il lavoro svolto in questi due anni". In caso contrario e "qualora non lo ritenesse politicamente opportuno", prosegue Sentinelli, "il mio successore dovrà fare i conti con la società civile italiana e con i paesi partner perché dovrà cancellare quanto di positivo è stato fatto fino ad oggi".

Un avvertimento, questo, che alla vigilia delle elezioni, suona come un invito a non lasciare da parte nelle politiche di cooperazione il prezioso bagaglio di esperienza accumulato dalle organizzazioni della società civile. "Quest'ultime sono l'elemento fondamentale di relazione con il resto del mondo e per tale motivo devono essere messe in prima fila - ha aggiunto Sentinelli -. Altrimenti la cooperazione rischia di essere fatta attraverso un semplice confronto tra governi, cosa che mi sembra poco efficace e produttiva".

Nel frattempo, molte le iniziative promosse dalla società civile italiana coinvolta in attività di cooperazione internazionale e cooperazione decentrata, per far sì che le prossime elezioni politiche rappresentino un'occasione di sviluppo del settore a seguito delle elezioni stesse. In una lettera indirizzata ai leader degli schieramenti che si presentano alle prossime elezioni politiche, le undici organizzazioni non governative italiane promotrici della rete "Link 2007", hanno segnalato i candidati che potrebbero rilanciare, "una convinta azione parlamentare a favore della Cooperazione Internazionale".

Per il Popolo della libertà Romano Colozzi, assessore alle Finanze della Regione Lombardia. Durante il suo incarico tra gli altri provvedimenti ha promosso una legge regionale che destina a titolo gratuito macchinari dismessi dalle Asl in favore di progetti elaborati da ong. Altro candidato Pdl sarà Pierangiola Cattaneo, direttore area No profit, volontariato e pari opportunità di Forza Italia. Per la Rosa bianca viene evidenziata la candidatura dell'ex ministro Gian Guido Folloni. Nel Partito democratico Link 2007 sottolinea la presenza di due personalità note agli esperti, come l'ex sottosegretario agli Esteri ed ex presidente dell'ong Movimondo, Donato Di Santo oltre al direttore generale dell'Associazione delle ong italiane, Giorgio Marelli. Mentre per la Sinistra arcobaleno si evidenzia Sabina Siniscalchi.

"Si tratta di personalità da sempre, e tuttora, molto vicine al mondo della cooperazione internazionale e delle ong - spiega il presidente di Link 2007 Arturo Alberti - che potrebbero quindi farsi portavoce ideali, in Parlamento, di una tematica troppo spesso ignorata dalla politica oppure considerata, nel migliore dei casi, marginale". La rete - che riunisce Avsi, Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Medici con l'Africa Cuamm, Gvc, Icu, Intersos, Lvia e Movimondo - auspica dunque che "il futuro Parlamento faccia una scelta politica convinta a favore dello sviluppo dei popoli che vivono in condizioni di povertà", garantendo risorse adeguate agli impegni già presi dall'Italia in ambito internazionale e provvedendo agli auspicati interventi di semplificazione dal punto di vista legislativo.

"L'esperienza sul campo delle organizzazioni non governative italiane - prosegue Alberti - può dare un contributo importante non solo in merito alla discussione delle priorità dell'agenda politica, ma anche per ciò che riguarda gli approcci e le finalità della cooperazione ed è giunto il tempo che questo ruolo sia riconosciuto a livello istituzionale".