26 febbraio 2007

Presentato a Pescara il progetto "Adopt Srebrenica", promosso dalla Fondazione Langer di Bolzano. Un progetto per riportare i riflettori su questa città dimenticata e creare in loco un centro permanente di incontro, nonché luogo di ricerca sui temi della prevenzione del conflitto

Fonte: Comune di Pescara

Riportare l'attenzione internazionale su Srebrenica, città simbolo della guerra e della tragedia etnica nell'ex Jugoslavia: è l'obiettivo del progetto ''Adopt Srebrenica'', proposto dalla Fondazione Langer di Bolzano in collaborazione con il Comune di Pescara. Il progetto è stato illustrato lo scorso 12 febbraio a Pescara, dalla psichiatra bosniaca, Irfanka Pasagic, vincitrice nel 2005 del Premio Langer e del Premio Roma Città della Pace e presidente di ''Tuzlanska Amica'', un'associazione che si occupa delle vittime della guerra e della pulizia etnica in Bosnia Erzegovina dal 1992 al 1995.

La psichiatra ha spiegato che il progetto vuole contribuire alla rivitalizzazione di Srebrenica, a lungo abbandonata, promuovendo un processo di dialogo interculturale. In concreto, attraverso l'iniziativa, si vuole creare un centro internazionale di incontro, scambio e confronto permanente, rivolto, in primo luogo, ai giovani. Un centro che divenga anche una struttura di ricerca, documentazione, studio e formazione per l'analisi, la prevenzione e la gestione dei conflitti di carattere etnico e religioso. Il programma per il 2007 di ''Adopt Srebrenica'' è incentrato sulla realizzazione nella città bosniaca, all'inizio di settembre, di una prima settimana internazionale, dedicata alla memoria, che porti in città ospiti e personalità internazionali.

Per l'assessore comunale alle Politiche comunitarie, Massimo Luciani, aderendo al progetto, l'amministrazione pescarese ha inteso rafforzare le relazioni con i paesi al di là dell'Adriatico e continuare a perseguire obiettivi di pace e solidarietà tra i paesi e i popoli dell'Adriatico e del Mediterraneo.