5 febbraio 2009

Costruire una comunità adriatica europea con la partecipazione della società civile, la collaborazione tra istituzioni, camere di commercio e imprese. Questo l'intento del recente incontro organizzato dalla Regione Marche

Fonte: Regione Marche

Si è svolto lo scorso 23 gennaio ad Ancona, nella sede della Regione Marche il meeting internazionale "I Balcani e l'artigianato. Produrre locale ed agire globale per nuove vie di sviluppo", organizzato dalla Regione Marche in collaborazione con l'Agenzia regionale di sviluppo Svim e le organizzazioni di categoria Cna e Confartigianato. Iniziativa finanziata da fondi europei.

"Do il benvenuto alle delegazioni dei paesi balcanici, ai rappresentanti del governo centrale, ai numerosi artigiani e alle loro associazioni di categoria" ha detto il presidente delle Marche, Gian Mario Spacca, durante il suo intervento "oggi siamo qui per mettere ulteriormente a punto una strategia che ci vede impegnati da tempo. Il fine è rendere l'Adriatico un mare di pace e promuovere l'ingresso dei Balcani nell'Unione Europea. Obiettivo ambizioso per il quale abbiamo una strategia altrettanto ambiziosa. Si tratta di costruire una vera e propria comunità adriatica europea, che nasca dalla partecipazione della società civile. Per questo è importante la collaborazione tra istituzioni, camere di commercio, imprese. E per questo oggi siamo qui a parlare di artigianato e piccole imprese, di un modello di sviluppo basato sui distretti e di capacità progettuale utile allo sviluppo delle due sponde del mare che ci unisce. Le imprese artigiane incontrano maggiori difficoltà a confrontarsi con l'estero, per questo è necessario agire insieme, mediante consorzi, reti, associazioni, in ottica settoriale e tenendo ben presenti gli interessi reciproci da soddisfare".

"Su questa linea abbiamo realizzato il progetto 'Clas' e siamo protagonisti nel 50% dei progetti di cooperazione Interreg lanciati dall'Unione europea" ha proseguito Spacca. "Partendo da qui, la Regione Marche, attraverso azioni di internazionalizzazione e cooperazione allo sviluppo, in piena condivisione con il governo centrale, lavora alla realizzazione della comunità adriatica. Una realtà il cui collante è dato da economia, cultura, turismo, urbanistica e processi democratici".

I lavori sono stati aperti dall'assessore all'Industria e Artigianato, Fabio Badiali, mentre ha coordinato l'amministratore unico di Svim Sviluppo Marche, Roberto Tontini. "Nelle Marche" ha detto Badiali "un terzo del totale delle imprese è artigiano, così come i due terzi delle aziende manifatturiere. Siamo la regione più artigiana d'Italia, l'economia regionale deve molto a questo settore. Un'economia la nostra che guarda tradizionalmente ad est: verso i balcani esportiamo molto e i trend sono in crescita, anche se la crisi internazionale ha il suo peso". Sono intervenuti, oltre a rappresentanti dell'Istituto per il commercio estero, del ministero per gli Affari esteri e del ministero dello Sviluppo economico, membri di istituzioni, agenzie di sviluppo, organizzazioni di categoria di Marche, Slovenia, Croazia, Albania e Serbia. Nel pomeriggio workshop tematici sul settore legno-mobile, meccanica e nautica; coordinati dai centri servizi Cosmob e Meccano e dalle organizzazioni di categoria. Hanno partecipato circa 70 aziende, sia marchigiane che provenienti dai paesi balcanici.

Il Meeting è rientrato nel "Progetto Balcani" che la Regione ha predisposto per cogliere appieno le opportunità legate a relazioni con un'area sempre più strategica nello scenario europeo, nazionale e locale. L'Italia è al primo posto per interscambi commerciali con i Balcani occidentali e le Marche, che dall'anno scorso ospitano la sede nazionale del Segretariato dell'Iniziativa Adriatico Ionica, sono al centro di un processo aggregante che tocca temi cruciali per lo sviluppo socio-economico, tra cui quelli legati alla piccola e media impresa.

Molte aziende artigiane delle Marche, caratterizzate da un alto livello di qualità e know how tecnologico, praticano l'internazionalizzazione con risultati significativi, ma spesso con grande dispendio di energie, nella ricerca e sperimentazione di soluzioni vincenti. L'iniziativa di oggi, che si richiama al Tavolo Balcani convocato in settembre dal ministero dello Sviluppo economico, rappresenta così l'avvio di un ciclo di incontri per supportare le imprese a più livelli: dalla descrizione di contesti economici e di buone pratiche per l'accesso al credito e la strutturazione di reti tecnologicamente avanzate, alla delineazione del quadro domanda-offerta. Un vero e proprio "Laboratorio sui Balcani" per mettere a punto attività integrate per la crescita delle imprese artigiane.

L'incontro ha avuto anche il fine di aumentare la conoscenza del sistema Marche e delle sue eccellenze oltre che intensificare i contatti tra istituzioni e imprese delle due sponde. Negli ultimi anni l'export dalle Marche verso i Balcani occidentali tende ad aumentare. Analizzando i dati Istat (primi tre trimestri dell'anno), a parte il caso della Croazia, dove il valore delle esportazioni dalle Marche e` calato dai 65.309.352 euro del 2007 ai 59.869.814 del 2008, Slovenia, Serbia e Albania fanno registrare segno positivo. Nell'ultimo anno le Marche hanno esportato in Slovenia merce per 49.176.656 euro (erano 48.135.691 nel 2007 e 39.644.335 nel 2006), in Serbia per 53.363.222 euro (44.637.655 nel 2007 e 31.775.697 nel 2006) e in Albania per 69.842.236 euro (63.772.924 nel 2007, 40.356.326 nel 2006).