20 luglio 2011
Mare Adriatico

Lo scorso 13 luglio si è tenuto a Pescara un forum dedicato al Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico. Il Programma ha lo scopo di ridurre i principali squilibri socio-economici e sostenere lo sviluppo sostenibile nell'area. Secondo il ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto, il principio importante dei progetti IPA sarà quello di accompagnare i Paesi dell'area verso l'Ue con azioni dal 'basso' e il forte coinvolgimento delle Regioni italiane

Fonte: Abruzzo24ore.tv

Ridurre i principali squilibri socio economici e rafforzare le capacità di sviluppo sostenibile dei Paesi dell'Adriatico membri dell'Unione Europea, di quelli candidati e dei potenziali candidati, attraverso un processo di condivisione delle risorse e di sviluppo di azioni comuni su temi quali l'ambiente, l'innovazione, le reti tra istituzioni e i trasporti.

Sono questi gli obiettivi principali del Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico, lanciato lo scorso 13 luglio a Pescara con un forum dedicato. La dotazione finanziaria del programma è di 288mila euro, costituiti per l'85% da fondi comunitari e per il 15% da risorse pubbliche nazionali degli Stati coinvolti. I beneficiari dei finanziamenti sono enti pubblici, organismi di diritto pubblico, organizzazioni private, comprese le società private, e organizzazioni internazionali.

In particolare, l'IPA Adriatico ha come fine quello dell'integrazione delle aree con problemi comuni, anche se queste sono separate da confini nazionali. Le aree ammissibili sono i territori che si affacciano sul mare Adriatico in Italia, Slovenia, Grecia, Croazia, Albania, Bosnia Erzegovina e Montenegro. La Serbia, inoltre, non avendo aree costiere, è ammessa al programma soltanto in relazione alle attività di cooperazione istituzionale. Il programma si basa su quattro ambiti prioritari: la cooperazione economica, sociale ed istituzionale; le risorse naturali e culturali; l'accessibilità e le reti; l'assistenza tecnica.

I progetti portati avanti si distinguono in ordinari, finalizzati a promuovere la cooperazione, e strategici, in grado di soddisfare le esigenze dei territori coinvolti nel programma e di generare effetti di lunga durata nell'intera area della cooperazione. Il programma è nato sulla base della lunga esperienza acquisita con il precedente strumento «Interreg IIIA», che ha svolto un ruolo significativo soprattutto in relazione alla stabilità politica e istituzionale dei paesi che affacciano sull'Adriatico.

Il programma di cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatico "é un'esperienza molto importante e noi come ministero stiamo seguendo molto attentamente questo percorso che ha delle funzioni fondamentali". Lo ha detto il ministro degli Affari Regionali, Raffaele Fitto, presente a Pescara.

In particolare, secondo Fitto, sono due le funzioni fondamentali del programma: "quella di avviare questo livello di cooperazione dal basso fra i paesi membri e i paesi in preadesione, e questo in prospettiva è molto importante; il secondo è quello di accelerare cogliendo positivamente gli aspetti che emergono, perché siamo in una fase di discussione sul futuro di bilancio dell'Ue. La possibilità di ottenere ulteriori risorse in questa direzione - ha aggiunto il ministro - sarà data anche da livello di credibilità e capacità che nella spesa questi programmi dimostreranno".

Le ricadute, ha aggiunto Fitto, andranno "dalla formazione, all'energia, alle politiche urbane. Ci sono diversi aspetti in questi programmi - ha sottolineato - ma c'é soprattutto un principio molto importante, ovvero quello di rafforzare questa cooperazione e accompagnare i paesi in preadesione in un percorso di adesione all'Unione Europea, partendo dal basso con un coinvolgimento che vede le nostre Regioni in prima fila".