8 febbraio 2010

Dopo l'accordo tra Patronato Acli e l'Istituto albanese per la sicurezza sociale, la richiesta dei vicepresidenti delle Commissione lavoro della Camera dei deputati Bobba e Cazzola ai ministri Sacconi e Frattini

Fonte: ACLI

Una convenzione bilaterale Italia-Albania per le questioni di "sicurezza sociale" riguardanti i lavoratori albanesi presenti in Italia o rientrati in Albania dopo un periodo di lavoro nel nostro Paese, con riferimento ai rispettivi sistemi previdenziali. È la richiesta contenuta nell'interrogazione parlamentare presentata al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e al ministro degli Affari esteri Franco Frattini dai vicepresidenti della commissione Lavoro della Camera dei deputati, Luigi Bobba (Pd) e Giuliano Cazzola (Pdl).

L'interrogazione fa diretto riferimento all'intesa siglata lo scorso 15 gennaio tra il Patronato Acli e l'Istituto delle assicurazioni sociali d'Albania (ISSH) per favorire il coordinamento di iniziative comuni di informazione e assistenza.

L'interrogazione "a risposta scritta" chiede espressamente ai ministri competenti di "verificare la necessità di costituire una commissione di studio sulla legislazione previdenziale di Italia e Albania, nella prospettiva di predisporre una convenzione bilaterale di sicurezza sociale che tenga conto degli ambiti delle prestazioni, dei costi e delle materie complessivamente oggetto della possibile convenzione, coinvolgendo tecnici qualificati designati dall'Inps e dai Patronati operanti in Albania".

Il Patronato Acli apprezza e sostiene l'iniziativa bi-partisan dei vicepresidenti della commissione lavoro sottolineando "l'opportunità di istituire una convenzione che - spiega Fabrizio Benvignati, vicepresidente delegato - chiarisca la posizione previdenziale dei migranti albanesi, valorizzi i contributi versati nei rispettivi Paesi, apra una stagione di riflessione circa il futuro pensionistico di quanti vorranno tornare nel loro Paese d'origine".

"Un impegno che si muove nel quadro - puntualizza Benvignati - di una consolidata tradizione del Patronato Acli di supporto alle istituzioni previdenziali e di accompagnamento dei lavoratori emigranti, sul modello di quanto è stato fatto e viene fatto ancora per i nostri connazionali residenti all'estero".

La comunità albanese è la seconda in Italia per numero di stranieri residenti. Secondo l'ultimo dossier statistico della Caritas, a fine 2008 i cittadini albanesi erano 441.396, il 45% donne, con un incremento di quasi il 10% rispetto all'anno precedente.

Il Patronato Acli, oltre ad assistere i cittadini albanesi in Italia, è presente stabilmente in Albania con due uffici: uno a Scutari, accanto al Consolato italiano, l'altro a Tirana.