13 dicembre 2011
Boris Tadic e Renzo Tondo, Trieste 12 dicembre 2011

Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e il presidente della Repubblica di Serbia hanno rinnovato il reciproco interesse a rafforzare la cooperazione, soprattutto nel settore dello sviluppo economico dei propri territori. Prorità ai rapporti di collaborazione tra medie e piccole imprese attivite nei settori agroalimentare, meccanico, metallurgico ed energetico

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia

Friuli Venezia Giulia e Repubblica di Serbia intendono dare ulteriore slancio alla reciproca collaborazione, con un'attenzione particolare ai rapporti tra piccole e medie imprese. È questo il risultato della riunione che il presidente della Regione Renzo Tondo ha avuto ieri 12 dicembre a Trieste, nella sede del governo regionale, con il presidente della Repubblica serba Boris Tadić.

 

Il presidente della Serbia, che in giornata ha in programma incontri con importanti imprese del Nord Est (Danieli e Benetton), era accompagnato dall'ambasciatore di Serbia in Italia, signora Ana Hrustanović, e dal console generale di Trieste Momčilo Milović. Al vertice ha partecipato, a fianco di Tondo, l'assessore regionale per le Relazioni internazionali e comunitarie Elio De Anna.

''Consideriamo molto importante e significativo - ha detto Tondo - che il presidente Tadić abbia espresso il desiderio e trovato il tempo, all'interno di una giornata intensa e fitta di appuntamenti, per un incontro con i massimi rappresentanti del Friuli Venezia Giulia''. Tadić ha sottolineato gli intensi rapporti di cooperazione e amicizia con la regione e in particolare con Trieste, dove risiedono numerosi abitanti di origine serba e dove la comunità serba ha svolto storicamente un importante ruolo nello sviluppo economico della città, in campo industriale, bancario e assicurativo, come testimoniano numerosi palazzi e la chiesa serbo-ortodossa. L'incontro si è svolto all'insegna del pragmatismo.

Tondo e Tadić hanno concordato l'organizzazione di un forum, che potrebbe svolgersi già nella prossima primavera, tra piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia, opportunamente selezionate, e imprese della Serbia e della Provincia autonoma della Vojvodina, per definire accordi commerciali e di cooperazione industriale. In questo momento di crisi, hanno concordato Tondo e Tadić, occorre dare alle imprese una prospettiva di sviluppo, attraverso la leva dell'internazionalizzazione. La Serbia ha accordi di libero scambio con numerosi Paesi, come Russia, Ucraina, Turchia e quindi le imprese lì insediate possono accedere ad un mercato di grandi dimensioni, con 850 milioni di consumatori. Ciò rappresenta, è stato detto, un'opportunità di crescita per le PMI del Friuli Venezia Giulia che, secondo le norme in vigore in Serbia, possono realizzare in Italia fino al 49 per cento del contenuto dei prodotti esportabili nell'area di libero scambio. È così possibile mantenere e accrescere i posti di lavoro sia in Friuli Venezia Giulia che in Serbia.

Sono stati anche approfonditi i settori di maggiore e reciproco interesse, tenendo conto del carattere complementare delle due economie: agroalimentare, meccanica e metallurgia, energia, infrastrutture. I rapporti economici sono favoriti dalla consolidata presenza in Serbia di istituzioni bancarie e finanziarie italiane, tra cui Finest, e dalla prossimità geografica: Belgrado e Novi Sad sono più vicine a Trieste di quanto non lo sia il capoluogo regionale con Roma. A questo proposito, su sollecitazione dell'assessore De Anna, è stato confermato il reciproco interesse a ripristinare un volo diretto tra l'aeroporto del Friuli Venezia Giulia e Belgrado.