26 aprile 2007

2 milioni di euro di finanziamenti europei e progetti in qualità di lead partner in Croazia, Montenegro e Bosnia. La Regione Friulia Venezia Giulia sarà impegnata nei prossimi anni in 5 progetti transfrontalieri, due dei quali, dedicati all'Adriatico

Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia

Cinque nuovi progetti di cooperazione transfrontaliera utilizzeranno complessivamente 2 milioni di euro di finanziamenti europei e, in prossimità dell'avvio del nuovo programma comunitario IPA 2007-2013 (250 milioni di euro a disposizione, tra i partecipanti le esordienti Slovenia e Grecia) rivolto principalmente allo sviluppo dell'area balcanica, vedranno la Regione Friuli Venezia Giulia impegnata in qualità di lead partner in Croazia, Montenegro e Bosnia Erzegovina.

I progetti AMAMO, PORTUS, PACE, NSDL ed ADRIATIC SEAWAYS, definiti strategici dall'assessore per le Relazioni Internazionali e Comunitarie, che ne ha esaltato la concretezza operativa in un'ottica di integrazione, rientrano nel programma Interreg IIIA Adriatico, gestito dalla Regione Abruzzo, e fanno parte di un pacchetto di 94 progetti finanziati (con il Friuli Venezia Giulia coinvolto in 23) su un totale di 212 ammissibili.

Fra i cinque progetti illustrati oggi nel corso della firma per le convenzioni di finanziamento, spiccano per dimensioni ed obiettivi PORTUS ed ADRIATIC SEAWAYS. Portus, affidato alla direzione Viabilità e Trasporti del Friuli Venezia Giulia, mira ad un ideale coordinamento del sistema portuale dell'Alto Adriatico, coinvolge in qualità di partner Bosnia, Croazia e Montenegro.

Adriatic Seaways, affidato al Comune di Monfalcone, è parimenti considerato ad alto valore specifico in quanto, sviluppato con Croazia e Bosnia, si propone di unificare le politiche di marketing turistico dell'Adriatico.

Croazia e soprattutto Bosnia, incentrato com'è su Mostar, sono invece riferimento assoluto per il progetto di educazione e formazione PACE, portato avanti dal Collegio del Mondo Unito Adriatico in collaborazione con l'Università Ca' Foscari di Venezia, che contribuirà al superamento delle barriere etniche e religiose nei Balcani.

Rapporto bilaterale di Informest con la Croazia, invece, per AMAMO, incentrato sulla qualificazione dell'innovazione rurale, mentre ancora spazio ai concerti multietnici nelle diverse aree coinvolte per NSDL-Nei suoni dei luoghi.