7 gennaio 2010

A Banja Luka un seminario promosso dallo SPI-CGIL con la rete europea Solidar e Progetto Sviluppo della CGIL, per affrontare i problemi dell'invecchiamento sociale e della tutela dei più deboli

Fonte: SPI-CGIL Bollettino Internazionale

elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso

A Banja Luka, nel cuore dell'entità della Republika Srpska di Bosnia Erzegovina si è tenuto il seminario dal titolo "La tutela e la promozione dei più deboli: una strada da percorrere insieme", promosso dal sindacato italiano SPI-CGIL, da Prosvil - Progetto Sviluppo della CGIL assieme a Solidar - gruppo di ONG europee (che vede tra gli associati italiani il COCIS; Progetto Sviluppo della CGIL; ISCOS - Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo della CISL).

Con Enisa Salimović - coordinatrice del Consiglio Regionale Paneuropeo del Confederazione Sindacale Internazionale, Edhem Biber - presidente del "Savez Samostalnih Sindikata Bosne i Hercegovine (Confederazione dei Sindacati Indipendenti di Bosnia Erzegovina) e Sunje Nusret - presidente del "Sindikat Penzionera Bosne i Hercegovine" (Sindacato dei Pensionati di Bosnia Erzegovina) si sono affrontati per due giorni i problemi della tutela dei più deboli che anche il giovane stato balcanico è chiamato ad affrontare.

Nell'introduzione al seminario Renata Bagatin - in rappresentanza della segreteria nazionale dello SPI-CGIL, ha affrontato il tema dell'invecchiamento sociale e delle risposte che il sindacato e la
società civile sono chiamati a dare, con la coscienza di essere di fronte a un processo ineludibile, espressione di cambiamenti sociali che stanno progressivamente interessando l'intero pianeta e l'Europa in particolare.

Anche la Bosnia Erzegovina, che pure ha un'età media dei suoi cittadini inferiore di circa sei anni rispetto all'Italia, nel suo percorso di ricostruzione, deve misurarsi con questa realtà, dando voce e rappresentanza sociale alla vasta area di persone pensionate e anziane, le cui condizioni ancora risentono della devastante guerra degli anni '90.

Il "Sindikat Penzionera Bosne i Hercegovine" (Sindacato Pensionati di Bosnia Erzegovina), che oggi associa cinquantamila pensionati ed è in crescita costante, con un incremento mensile di un migliaio di nuovi associati, è sicuramente l'espressione più avanzata di questa nuova realtà, pur trovandosi a svolgere la propria attività in condizioni difficili, ostacolata da una consistente frammentazione politica e amministrativa del territorio. Anche per loro, come per i giovani e le donne che qui hanno portato la loro voce, il problema principale rimane quel salto qualitativo di avvicinamento all'Europa, al contesto delle sue regole democratiche, delle sue relazioni, delle sue opportunità.

La FERPA - Fédération Européenne des Retraités et des Personnes Agées (Federazione Europea dei Pensionati e degli Anziani) ha recentemente riconosciuto lo status di osservatore al "Sindikat Penzionera" di Sarajevo, ma è tutta la regione balcanica che oggi guarda e ha bisogno dell'Europa, come hanno ricordato Barbara Caracciolo di Solidar e Mauro Mascioli di Progetto Sviluppo che hanno coordinato i lavori di Banja Luka.

Con un messaggio scritto, Roberto Treu, coordinatore del Dipartimento internazionale della CGIL, ha fatto pervenire al seminario di Banja Luka il saluto della Confederazione italiana, richiamando l'importanza della cooperazione internazionale tra i sindacati, per una maggior tutela dei pensionati e un rinnovato protagonismo dei giovani e delle donne, in un'area cosi delicata e martoriata come quella dei Balcani.