1 settembre 2005

L'assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi è in visita in questi giorni nel Kosovo. l fine è duplice: promuovere lo sviluppo locale ma soprattutto favorire la riconciliazione, il dialogo, la collaborazione fra le diverse comunità: serba, albanese, rom, bosniaca

Fonte: Provincia Autonoma di Trento
"Il lavoro svolto dalle nostre associazioni è molto importante - spiega l'assessore Berasi - cosa che del resto ci viene riconosciuto da tutti: dalla gente così come dalle autorità locali. Il Trentino in Kosovo veramente mostra di sé il suo volto migliore, quello per il quale vorremmo essere sempre conosciuti nel mondo: il volto di una terra impegnata sul versante della promozione della convivenza e del dialogo, nel pieno rispetto della realtà culturale e sociale locale. Simbolo di tutto questo è il centro sociale Zoom, nel cuore della città di Pec-Peja, che con le sue molte attività sta diventando un punto di riferimento per i giovani. Come Provincia, fra le altre attività che promuoveremo, ci siamo impegnati a ristrutturarlo, assieme all'attiguo campo da basket, affinché possa attrarre sempre più persone.
Ho visto poi all'opera i volontari nell'enclave serba di Gorazdevac, dove la popolazione vive compresse in pochi chilometri quadrati. I volontari trentini fra l'altro contribuiscono ad alleviarne il senso di assedio, accompagnando le persone, tra cui molti anziani, fino in città, e in questo modo garantendo per la loro sicurezza. Insomma, i trentini sono benvoluti da tutti ed è importante continuare a sostenere il loro operato".

In Kosovo operano attualmente una decina di associazioni con base a Trento. I progetti che stanno portando avanti, assieme alle realtà locali, sono molti, ma l'orientamento di fondo è uno: ridurre la tensione fra popolazione albanese e serba, creare occasioni per il dialogo, l'amicizia, la riconciliazione. Non sempre, quindi, siamo in presenza di progetti classificabili come "cooperazione allo sviluppo"; a Pec-Peja (e nell'enclave serba di Gorazdevac) si sono organizzati, anche su impulso dei giovani del centro Zoom, corsi di fotografia, di giornalismo, persino di arrampicata, e campi di lavoro comuni. Perché nei luoghi devastati dalla guerra la costruzione della pace, di condizioni minime di "normalità", qualsiasi cosa questa parola significhi, passa anche per questei percorsi.

Durante la sua visita, che terminerà venerdì con il rientro in Trentino, l'assessore Berasi sta avendo modo anche di confrontarsi con iniziative di sviluppo locale promosse da realtà pubbliche e private: ad esempio in val Rugova, dove è in fase di esecuzione un progetto per il turismo alpino, rurale e "alternativo". In agenda infine anche incontri alla centrale del latte di Pec-Peja, alle aziende familiari del consorzio Edus, al "Centro per una vita indipendente" (che accoglie giovani e adulti con disabilità mentali).
Giovedì 1 settembre l'assessore Berasi incontrerà infine il sindaco di Pec-Peja Ramir Zeca, per discutere un protocollo di intesa con la Provincia autonoma, che poi verrà sottoscritto a Trento con il presidente Dellai.