28 dicembre 2006

Lo scorso 12 dicembre si è concluso a Roma, presso il ministero degli Affari Esteri, il Forum sulla Cooperazione per la pace, la solidarietà e l'alta formazione. Discussi i temi e le problematiche legati all'alta formazione nel settore della cooperazione

Fonte: Cooperazione Internazionale
Lo scorso 12 dicembre si è tenuta a Roma, presso il ministero degli Affari Esteri (MAE), la giornata conclusiva dei Forum sulla Cooperazione per la pace e la solidarietà, in cui è stato approfondito il tema dell'alta formazione. "Non vi è da fare alcuna conclusione, ha affermato Patrizia Sentinelli - Viceministra degli Esteri con delega alla Cooperazione e all'Africa Sub-Sahariana, in quanto è stato fatto un lavoro impegnato e serio. Gli aspetti emersi durante il forum ci permetteranno di portare avanti con successo la prossima "missione di studio" sul tema dell'alta formazione nella cooperazione, il cui incarico verrà conferito a Laura Pennacchi - economista ed editorialista".

L'iniziativa è stata organizzata dall'ufficio per la "Cooperazione Italiana allo Sviluppo" del MAE ed ha visto la realizzazione di altri tre eventi nel corso del mese di novembre sui temi: "obiettivi del millennio e lotta alla povertà", "beni comuni" e "tematiche di genere". Il Forum si propone come strumento per sensibilizzare l'opinione pubblica e gli operatori della cooperazione ed è volto alla promozione di rapporti di partenariato territoriale equi, secondo un approccio partecipativo "dal basso verso l'alto" e sulla base delle reali necessità dei paesi partner. Esso vuole contribuire allo sviluppo di una maggiore capacità di ascolto per raggiungere un più importante coinvolgimento partecipativo della società civile. La finalità è stata quindi di creare momenti di incontro per far sorgere modalità innovative in grado di indicare una nuova prospettiva di solidarietà internazionale.

La giornata sull'alta formazione ha permesso di mettere alla luce diverse difficoltà relative a tale tematica nell'ambito della cooperazione verso i cosiddetti "paesi in via di sviluppo"; difficoltà per le quali il gruppo di lavoro condotto da Laura Pennacchi dovrà tentare di proporre percorsi alternativi nelle prossime settimane. "L'Università ha un ruolo cruciale per diffondere la formazione e contribuire a ridurre le disuguaglianze tra paesi ricchi e poveri, poiché permette di sviluppare lo spirito critico e promuove la capacità di "argomentare". Tuttavia, le iniziative delle università italiane rimangono ancora troppo competitive tra loro. La cooperazione italiana deve imparare ad apprendere ciò che ha acquisito e consolidato, essa deve "auto-apprendere" se vuole avere la pretesa di "apprendere" agli altri".

L'On. Patrizia Sentinelli ha inoltre sottolineato quanto sia necessario giungere ad una maggiore consapevolezza sul ruolo della cooperazione allo sviluppo, ragionando contemporaneamente sul significato dell'espressione stessa e cercando di arricchirla. Rispetto all'intervento della Professoressa Roberta Rabellotti, dell'Università del Piemonte Orientale e del Formez, l'On. Sentinelli ha confessato essere pienamente d'accordo sull'insufficiente attenzione concessa alla ricerca in ambito di cooperazione, ammettendo l'esistenza di una frammentazione da parte del governo rispetto questa tematica, in quanto sembra non sia stato fatto sufficientemente tesoro delle esperienze passate. Roberta Rabellotti ha inoltre riferito che "l'alta formazione promuove lo sviluppo attraverso un incremento del reddito, delle opportunità di scelta ed un miglioramento della capacità politica, istituzionale e tecnologica. Tuttavia, il sistema formativo va adattato al livello di sviluppo, al sistema politico, alla struttura sociale, alle capacità economiche, alla storia e alla cultura di ciascun paese".

Vincenzo Naso, Direttore del Centro Universitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile (CIRPS) - Università La Sapienza di Roma, ha sottolineato la "necessità di apportare radicali trasformazioni alla cooperazione allo sviluppo, anche a livello internazionale, al fine di puntare ad uno sviluppo umano, sociale e sostenibile". Il modello attuale sarebbe in effetti "insostenibile" e volto ad indurre conseguenze irreversibili. Per quanto riguarda il settore dell'alta formazione nell'ambito della cooperazione nei paesi in via di sviluppo, il Direttore del CIRPS, ha infine concluso che è "fondamentale l'investimento in risorse umane, in ricerca nelle università ed il conferimento di competenze tecniche amministrative ed imprenditoriali, nonché la realizzazione di interventi di cooperazione realmente sostenibili nel tempo".