22 dicembre 2008

Nell'analisi del 'Libro bianco cooperazione 2008' di Sbilanciamoci denunciati i disimpegni del governo. Non è d'accordo Pierfrancesco Sacco, consigliere della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo

Fonte: Il Velino

"La cooperazione allo sviluppo è da migliorare, siamo d'accordo, ma non si parte da zero. Non si può affermare in maniera assoluta che anche sul piano dell'efficacia, oltre che dei fondi, ci sia un peggioramento". Così il consigliere Pierfrancesco Sacco, della Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo della Farnesina, risponde al "Libro bianco" pubblicato dalla campagna "Sbilanciamoci!", che raccoglie 47 organizzazioni della società civile e che durante la presentazione del Libro a Roma lo scorso 16 dicembre a Roma ha accusato il governo di disattendere gli impegni presi a livello internazionale.

"Gli stessi indicatori dei parametri di Parigi inseriti nel "Libro bianco" - spiega Sacco a Il Velino - dimostrano che in diversi settori si sono fatti progressi. Ad esempio nell'indicatore 3, che riguarda i flussi d'aiuto al settore governativo, passiamo dal 16% del 2005 al 35 del 2007, con un incremento del 19%. Anche l'indicatore 4, che riguarda la capacità di rafforzamento del sostegno coordinato (in pratica l'armonizzazione dei donatori) passa dal 44 al 75%. La prevedibilità di aiuto è al 27% contro l'8 del 2005, un dato ancora basso, certo, ma si tratta di un progresso. Le missioni congiunte tra donatori passano dal 7 al 16% mentre l'analisi congiunta dell'indicatore 10b è salita dal 18 al 42%. Altri tre casi registrano un regresso ma si tratta di tre indicatori contro sei che sono in crescita". Sacco affronta anche la questione pubblico-privato, anticipando che nelle linee guida della cooperazione che il governo ufficializzerà verso la fine della prossima settimana, "non c'è alcuna finalità impropria di promozione commerciale dei fondi destinati alla Cooperazione allo sviluppo". "Non c'è assolutamente nessuna intenzione da parte del ministero di sviare i fondi di cooperazione pubblica rispetto ai loro obiettivi, anzi, l'intenzione è di andare avanti su una strada di partnership pubblico-privato, anche attraverso formule innovative".

Riguardo alla riduzione dei fondi destinati alla cooperazione rispetto all'obiettivo dello 0,7 del Pil nel 2015, Sacco garantisce che "come governo italiano confermiamo l'impegno dello 0,7%". Tuttavia, precisa il diplomatico, "sottolineiamo in maniera aperta e trasparente anche la necessità di una gradualità nell'arrivarci". Sacco ammette che "confermare l'impegno non può non significare l'aumento delle risorse e la Farnesina ne è consapevole". Ma ci si muove nell'ambito di un'azione di governo alle prese con un quadro di generale difficoltà. Necessaria dunque una razionalizzazione dell'intero sistema degli aiuti allo sviluppo, che le linee guida in preparazione dovrebbero garantire: "Alcuni punti che sottolineerei - spiega Sacco - sono la chiara manifestazione della volontà di uniformare sempre meglio la cooperazione a criteri internazionali da noi condivisi, come l'agenda dell'efficacia derivata dai vertici di Roma, Parigi e Accra; la necessità di organizzare in maniera più sistemica la cooperazione. Cercare di realizzare un sistema Italia della cooperazione, fare in modo di ottenere una complementarità e un'unità di visione frutto di consultazioni con la società civile, con le organizzazioni, le università e gli altri soggetti interessati".

Un altro punto rilevante del futuro della cooperazione italiana è la riduzione del numero dei paesi di intervento, che dovrebbero diventare una quarantina. Poi, i sei settori prioritari usciti dal Direzionale del 9 dicembre, anche in collegamento con le priorità del G8 a presidenza italiana: agricoltura e sicurezza alimentare; ambiente, territorio e gestione delle risorse naturali, con particolare riferimento all'acqua; salute; istruzione; governance e società civile anche relativamente alle tecnologie e quindi all'e-government; sostegno alle micro, piccole e medie imprese. Immancabile un riferimento all'ambiente, "è uno dei sei settori ma viene visto come un discorso trasversale", precisa Sacco, e ad alcune tematiche orizzontali: "Uguaglianza di genere ed empowerment femminile; minori; diversamente abili e sviluppo sostenibile del patrimonio culturale".

Il diplomatico, infine, conferma quanto anticipato durante il convegno in cui è stato pubblicato il Libro bianco e cioè che verrà messo a punto un sistema di valutazione dell'efficacia rispetto ai risultati concreti, che vi sarà una semplificazione burocratica e che il 50% delle risorse verrà destinato all'Africa.