13 agosto 2007

Approvato dalla Camera il decreto sulla distribuzione dei fondi dell''extragettito fiscale. Destinati 10 milioni al ministero Affari Esteri per interventi di cooperazione allo sviluppo. Entro fine agosto all'esame del Senato

Fonte: Il Velino

Dal tesoretto arrivano dieci milioni di euro per il mondo della cooperazione. La Camera ha licenziato definitivamente il testo del decreto legge che distribuisce l'extragettito fiscale, il cosiddetto tesoretto. Nel provvedimento, che ora passa all'esame del Senato, dieci milioni di euro sono stati assegnati al ministero degli Esteri per la cooperazione allo sviluppo. Di questi un milione andrà a favore dell'organismo di vigilanza sulle onlus e 700 mila euro ad alcuni enti non commerciali operanti nel settore della sanità in alcune regioni del Mezzogiorno. Queste nuove risorse si aggiungono a quelle già annunciate, che hanno trovato sempre spazio nel testo del decreto, dei 260 milioni di euro per il Fondo globale per la lotta contro l'Aids, la tubercolosi e la malaria.

Le reazioni del mondo della Cooperazione sono state unanimi nel registrare la disponibilità che con questo provvedimento il governo manifesta verso la cooperazione internazionale. Sergio Marelli, presidente dell'associazione delle Ong ha sostenuto che questo provvedimento "è un'altro risultato positivo dell'associazione". Infatti - precisa Marelli - "avevo chiesto nei mesi passati al presidente del Consiglio Prodi di destinare una parte del tesoretto per sanare i debiti dell'Italia con il Fondo Globale per la lotta all'Aids, Malaria e Tubercolosi, e per aumentare le risorse dell'Aiuto pubblico allo sviluppo. Oggi vediamo confermate le richieste avanzate nei diversi incontri avuti con il governo, ci auguriamo che si continui su questa strada".

Giancarlo Malavolti, coordinamento delle organizzazioni non governative per la cooperazione internazionale allo sviluppo (Cocis), ha dichiarato che questo è un segnale che "conferma l'indirizzo del governo sulla cooperazione e si aggiunge ai risultati importanti già ottenuti durante il 2007, a cominciare dall'avvio della riforma della cooperazione". Sempre Malavolti chiede però di porre maggiore attenzione "alla capacità di spesa delle strutture preposte alla cooperazione, in particolare la Direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo, per garantire che tutti i fondi destinati alla cooperazione vengano spesi interamente e con efficacia".