22 novembre 2007

La delegazione istituzionale del Comune di Torino a Tirana per proseguire sulla strada delle relazioni di cooperazione tra le due città, definite dal protocollo d'intesa siglato lo scorso luglio

Fonte: Comune di Torino

Favorire gli scambi e le relazioni tra l'Italia e l'Albania, dal punto di vista culturale, economico e sociale. Questo è l'obiettivo della visita istituzionale del Comune di Torino a Tirana, avvenuta tra il 15 e il 18 novembre scorsi.

La delegazione torinese, guidata dal presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo e dall'assessore alla Promozione, cooperazione e relazioni internazionali Michele Dell'Utri, ha incontrato nella capitale albanese l'ambasciatore d'Italia, Saba D'Elia, in servizio dallo scorso 3 ottobre (dopo aver ricoperto incarichi di Primo Vice Console a Zurigo, Primo Segretario Commerciale a Berlino Est e Primo Consigliere a Mosca ed essere stato, dal giugno 2001 al dicembre 2004, Ambasciatore d'Italia a Sarajevo).

Un primo passo era già stato compiuto lo scorso 3 luglio a Torino, con la firma del "Memorandum di intenti" e dell'"Accordo di collaborazione" tra la Città di Tirana e quella di Torino, siglati dal Presidente del Consiglio comunale di Torino Beppe Castronovo e dal suo omologo di Tirana Sokol Dervishaj.

L'impegno, valido per tre anni, ma rinnovabile, ha posto le basi per una collaborazione e uno scambio di esperienze tra le due amministrazioni in diversi campi: dalla gestione del traffico cittadino, dei rifiuti e dei problemi ambientali alle questioni di sicurezza urbana; dalla formazione del personale del corpo di Polizia Municipale al catasto e ai servizi assistenziali.

L'Ambasciatore ha ricordato come l'Italia sia già il Paese di riferimento per il governo albanese e il primo partner commerciale, con il 71% dell'import e il 28% dell'export. Tuttavia, l'amministrazione comunale di Tirana e il governo nazionale stanno compiendo ulteriori sforzi per incrementare la cooperazione economica tra i due Stati e incentivare gli investimenti in Albania.

Dopo la crisi finanziaria del 1997 che portò al collasso l'economia albanese, stanno ora ritornando gli imprenditori italiani, non più solo piccoli, ma anche medi e grandi. Favoriti da una legislazione locale che incentiva le joint ventures, snellisce le procedure burocratiche per l'apertura di nuove imprese e continua nella riduzione progressiva delle aliquote fiscali.

Parallelamente, continua la lotta alla corruzione e proseguono le riforme democratiche e sociali, per accelerare l'ingresso dell'Albania nell'Unione Europea. "Il Paese - ha concluso l'ambasciatore D'Elia - si candida quindi a un ruolo sempre più di partenariato strategico per la nostra nazione. L'Albania da problema è diventata un'opportunità per l'Italia".

A testimonianza di ciò, a inizio dicembre è atteso un incontro a Tirana tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e il premier albanese Sali Berisha, alla presenza di noti imprenditori italiani.

"Il Comune di Torino" - ha affermato il presidente Castronovo - "è voluto venire a Tirana proprio per concretizzare gli accordi presi, mettendo a disposizione le proprie competenze e favorendo gli investimenti degli imprenditori torinesi e piemontesi in Albania".

Inoltre, ha aggiunto Castronovo "a Tirana verrà aperta una scuola di formazione per il personale della Polizia Municipale Locale, basandosi sull'esperienza e sulle capacità sviluppate nel capoluogo piemontese". A Torino sono attualmente in servizio 1972 agenti di Polizia Municipale, mentre a Tirana sono circa 200 con tre veicoli a disposizione "Già all'inizio del prossimo anno - ha auspicato Castronovo - la città di Torino ospiterà alcuni ufficiali della Polizia Municipale di Tirana per una settimana di incontri formativi presso la scuola Roberto Bussi del capoluogo piemontese".

Per maggiori informazioni sulla missione e navigare nella galleria fotografica relativa ad essa, si veda il periodico on-line cittAgorà del Comune di Torino.