21 novembre 2007

Iniziata ieri la sesta edizione del Festival del Cinema Italiano a Belgrado. Dedicato agli autori emergenti, si chiude con una giornata dedicata ai corti CEI del Festival Maremetraggio di Trieste

Fonte: NewsItaliaPress

Il Tuckwood Cineplex ospiterà da ieri al 24 novembre il Festival del Cinema Italiano a Belgrado, giunto alla sesta edizione, organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado e dalla FICC - Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, in collaborazione con l'Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria. L'edizione 2007 ospiterà anche, alla Cineteca Jugoslava nella serata del 25 novembre, la sezione dei corti CEI presentati a Trieste al festival "Maremetraggio" nel luglio scorso, con la partecipazione straordinaria dell'Unesco.

Quest'anno la selezione del Festival dei Cinema Italiano a Belgrado, sotto la direzione artistica congiunta tra FICC e Istituto Italiano di Cultura, si è concentrata sulle opere prime e seconde per offrire una panoramica dei nuovi autori che in Italia si affacciano nel campo dell'arte cinematografica.

I film presenti sono: "La rieducazione" di Alfonsi, Fusto e Malagnino; Il documentario etnico musicale narrativo, "L'orchestra di Piazza Vittorio", di Agostino Ferrente, di recente presentato ad una retrospettiva del cinema italiano nella capitale croata; "L'estate di mio fratello" di Pietro Reggiani; Il documentario "I promessi sposi", realizzato da due assoluti esordienti nel lungometraggio, Parenti e D'Anolfi; "L'aria salata" di Alessandro Angelini; "4-4-2, il gioco più bello del mondo" di Carrillo, Cupellini, Johnson e Lagi; "Apnea" di Roberto Dordit; "Salvatore questa è la vita" di Gian Paolo Cugno; "Jimmy della collina" e "Sfiorarsi", seconda e terza opera rispettivamente di Enrico Pau e di Angelo Orlando, che in Italia ancora non hanno trovato una opportunità di uscita nelle sale.

"Quando il fuoco si spegne" di Ivan Gergolet e "Baiano" di Elisabetta Bernardini, infine, stanno in questa selezione a testimoniare la vitalità del cortometraggio dei più nuovi autori del cinema italiano.
Gli ospiti, scelti tra gli autori e gli interpreti dei film in programmazione, saranno i registi Agostino Ferrente (L'orchestra di Piazza Vittorio), Massimo D'Anolfi e Martina Parenti (I promessi sposi), Gian Paolo Cugno (Salvatore questa è la vita) e l'attrice Valentina Carnelutti (Jimmy della collina e Sfiorarsi).

Nella serata del 25 novembre poi si darà spazio alla sezione dei corti CEI: l'evento dedicato ai cortisti provenienti dal Centro Europa, dopo essere stato accolto trionfalmente a Trieste, si prepara, quindi, a varcare il confine con la Serbia. Una giornata speciale, voluta dall'Ambasciatore Alessandro Merola, che si fregerà della presenza del regista serbo più rappresentativo, Dusan Milic, nuovamente testimonial per Maremetraggio.

Tredici paesi, tra i quali anche l'Italia, rappresentata da Alessandro Giglio con il suo straordinario "Papà fattene una ragione", saranno rappresentati da altrettanti corti. Cei infatti è la sezione di Maremetraggio che racchiude i lavori provenienti dall'area dell'Iniziativa Centrale Europea, ed è interessante scoprire come vengono realizzati e quali sono le tematiche che interessano i popoli che hanno appena fatto il loro ingresso nell'Unione Europea o quelli in cui l'attesa per l'entrata è ancora in corso.

Spetterà a una giuria speciale, formata da giornalisti italiani e serbi, decretare il miglior cortometraggio nella capitale serba. Una nuova sfida, quindi per il croato David Peros Bonnot che con il suo "Soldat", a Trieste aveva ottenuto il premio CEI. Un'occasione preziosa per Maremetraggio, che riesce ancora una volta nel suo intento di valorizzare opere di cortisti talentuosi non più solo in territorio italiano, ma anche all'estero.