31 maggio 2007

Viene presentato oggi a Padova il progetto pilota di cooperazione "Agrokovar", realizzato nell'ambito del programma INTERREG IIIA da due regioni italiane e dalla contea di Vukovar

Fonte: NewsItaliaPress

Si tiene oggi 31 maggio a Padova, la presentazione di "Agrokovar, progetto pilota per azioni congiunte italo-croate nell'ambito del supporto ed assistenza finanziaria alle imprese". La conferenza punta a fornire degli input, in particolare a definire una serie di attività di cooperazione transfrontaliera che, attraverso l'analisi e l'informazione, siano rivolte soprattutto alle aziende del settore agroalimentare, alle opportunità di investimento agevolato in territorio croato. Saranno presenti per la Puglia il vicepresidente della Regione, Sandro Frisullo, e il presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace. Per parte croata, il ministro dell'agricoltura della Croazia, Petar Cobankovic, e il presidente della Contea di Vukovar, Bozo Galic.

Il progetto, guidato da Fidest S.p.a in partnership con Informest e che vede il coinvolgimento della Regione Puglia - Settore industria e della Contea croata di Vukovar, ha il merito di ricercare e studiare le diverse forme di agevolazioni agli investimenti, sia sul versante italiano che su quello croato, prestando particolare attenzione all'area del nord-est della Croazia, terra di confine tra Serbia e Ungheria con una forte vocazione agricola. Il progetto, annuale, ha ottenuto un finanziamento pari a 642.175 euro.

Il progetto "Agrokovar"si inserisce in quell'insieme di progetti posti in essere dal Comitato Congiunto di Pilotaggio del Programma Interreg IIIA Transfrontaliero Adriatico e che coinvolge le sette Regioni adriatiche italiane e i Paesi balcanici: Croazia, Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia, che ancora non fanno parte dell'Unione europea, progetti che coinvolgono in primis la Regione Veneto. Il Transfrontaliero Adriatico è l'Interreg di "ultima generazione", che consente la cooperazione transfrontaliera fra un Paese membro e i Paesi terzi che in questo caso, eccezion fatta per la Croazia in odore di adesione, ancora sono lontani dall'entrata nell'Unione europea. Il bando, che si era chiuso a marzo 2006, metteva a disposizione 40 milioni di euro di fondi europei FESR per l'Italia ed ulteriori 12 milioni di euro di fondi europei per i Paesi Balcanici, utili ad intessere una fitta rete di partenariati creati intorno a tematiche di riconosciuto interesse reciproco, che possano superare le naturali difficoltà legate alle distanze culturali, linguistiche, amministrative.