21 febbraio 2008

Un appello lanciato dal presidente dell'Azienda per l'edilizia e il territorio dell'Abruzzo, affinché dopo il 17 febbraio si continui con il progetto di ricostruzione dell'ospedale di Mitrovica

Fonte: Cronaca Abruzzo

Non facciamo mancare il nostro sostegno alla cittadina serba Mitrovica. Il presidente Aret, Giulio Petrilli, in occasione della dichiarazione di indipendenza della regione del Kosovo che ha riaperto antiche ferite in ambito internazionale per l'intransigenza della Russia alla nascita di un ulteriore stato balcanico, ha diramato un comunicato per riportare l'attenzione anche della politica e delle istituzioni abruzzesi su ciò che è stato e sarà in futuro l'impegno dell'Aret nei confronti della Serbia e, in particolare, della città di Mitrovica.

"E' proprio all'interno del territorio di Mitrovica - ha precisato il presidente dell'azienda regionale per l'edilizia e il territorio - dove attualmente sussiste uno stato di grande confusione e conflittualità per il futuro distacco dal resto della Regione, che i fondi Aret, tramite un progetto di cooperazione internazionale, sono stati apportati al fine di ristrutturare un intero padiglione ospedaliero. Si tratta del centro di riabilitazione della struttura sanitaria Kosovska.

Petrilli aveva a suo tempo precisato, nel corso di una breve conferenza stampa di avvio del progetto, che in questa città la situazione, sotto il profilo sanitario è drammatica a cominciare dal fatto che c'è stato un forte aumento delle patologie, probabilmente legato all'uso di proiettili all'uranio impoverito durante i bombardamenti NATO.

Un allarme, quello lanciato dall'Aret Abruzzo, che chiama in causa l'impegno solidaristico dell'Italia e che chiede di salvare una struttura, che versa in condizioni disastrose. Il centro sanitario, in pratica, non è equipaggiato per fornire i servizi giornalieri ai pazienti, che presentano diversi tipi di disabilità poiché non ci sono fondi per acquistare il minimo necessario. "In più - ha aggiunto Petrilli - i lavori di ristrutturazione ed allestimento hanno visto l'avvio proprio in questo periodo e sarebbe un peccato, a causa della difficile situazione politica che il Kosovo sta attraversando, non portarli a termine perché questo significherebbe impedire la rinascita della struttura ospedaliera e di una città che è cresciuta tra conflitti e divisioni; basti ricordare che Mitrovica è spaccata drammaticamente in due dal fiume Ibar profondamente divisa tra serbi e albanesi".

Per Petrilli, l'Aret si è distinta sempre per il suo impegno di socialità e di solidarietà internazionale; da anni investe energie per la ricostruzione dopo la guerra nella ex-Jugoslavia collaborando con amministratori locali e di recente ha programmato anche il suo impegno nel paese del Libano. Secondo il presidente Petrilli non bisogna rinunciare alla missione intrapresa dall'Aret Abruzzo, sottolineando con forza la massima intenzione a continuare nell'opera di cooperazione e di assistenza nei confronti delle fasce più svantaggiate e bisognose, soprattutto nella regione dei Balcani, per favorire l'ingresso della stessa nell'Unione europea.