4 maggio 2007

In attesa della sede definitiva progettata da Renzo Piano inaugurato lo scorso 27 aprile a Sarajevo il nuovo Museo di arte contemporanea. La realizzazione di un progetto a cui ha collaborato intensamente tra gli altri anche la Regione Toscana

Fonte: Regione Toscana

Un Museo d'arte contemporanea a Sarajevo, la città martire dei Balcani, distrutta dalla guerra ma anche simbolo della volontà di ricostruzione e della convivenza pacifica di etnie diverse.

Il Museo, il cui progetto porta la firma di un architetto di fama mondiale come Renzo Piano, da oggi prende ufficialmente vita. In attesa della costruzione della struttura firmata dal grande architetto, per la quale è stato già localizzato il terreno, la sede temporanea del museo, presso il centro di Skenderija a Sarajevo, è stata inaugurata lo scorso 27 aprile durante una cerimonia carica di significato alla quale hanno partecipato l'assessore Massimo Toschi per la Regione Toscana, il viceministro Patrizia Sentinelli per il Governo, l'assessore Luana Zanella del Comune di Venezia, le autorità bosniache, il presidente della Fondazione Ars Aevi, il direttore del centro Skenderija e rappresentanti dell'Unesco.

"Si tratta di una tappa importante - ha sottolineato l'assessore Massimo Toschi - non solo perché la collezione di opere d'arte, di cui il museo già dispone, sarà visibile in spazi ampi e luminosi, su una estensione di 1500 metri quadri, ma per il valore di questa iniziativa. L'idea della creazione di un Centro interculturale e Museo d'arte contemporanea mondiale a Sarajevo nacque infatti grazie ad un gruppo di intellettuali bosniaci, proprio durante il primo assedio di Sarajevo. Era ed è - continua Toschi - un progetto per la pace, che nasce in una città dove per secoli le differenze fra l'Oriente e l'Occidente si sono incontrate, rispettate e amate. Oggi, dopo un lungo e tenace lavoro, al quale la Regione Toscana ha collaborato fin dall'inizio e che è stato - sottolinea l'assessore Toschi - fortemente voluto dal presidente Claudio Martini, insieme ad altre istituzioni nazionali e internazionali (quali ad esempio i Comuni di Venezia, Roma, Firenze e Milano) questa idea si traduce in uno spazio visitabile, mentre si riafferma la volontà di collaborare per la costruzione e l'ultimazione dell'opera, con importanti stanziamenti che saranno messi a disposizione, tra gli altri, dal Ministero degli Esteri italiano. Vi sono inoltre contatti con grandi gruppi bancari come Intesa Sanpaolo".

Oltre all'impegno per il Museo di arte contemporanea l'assessore Toschi ha inoltre ribadito l'impegno della Toscana per la cooperazione in Bosnia. Impegno che ha permesso nel corso degli anni numerosi interventi, fra i quali il recupero e la valorizzazione di una delle piazze centrali di Sarajevo, la piazza At Mejdan, a fini turistici e culturali. L'assessore Toschi ha inoltre colto l'occasione per fare il punto, durante un colloquio con il viceministro Patrizia Sentinelli, su tutta l'attività di cooperazione della Regione Toscana.