Dal libro dell'Esodo

Presentazione del reportage sul confine greco-macedone di Roberta Biagiarelli e Luigi Ottani (Piemme edizioni, 2016)

Saluti:
Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena

Intervengono:
Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli, Autori
Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Nonantola
Giuliana Urbelli, Assessora a Welfare e Integrazione del Comune di Modena

Conclusioni:
Cécile Kyenge, Europarlamentare

Modera:
Pierluigi Senatore, Giornalista Radio Bruno

 

A metà agosto 2015 Roberta Biagiarelli e Luigi Ottani decidono di recarsi sulla rotta balcanica dei migranti.

Camminando per una settimana sul confine greco-macedone, nel tratto di binari che collegano Gevgelija (Macedonia) a Idomeni (Grecia) e realizzano un intenso reportage.
Il 2015 ha segnato definitivamente l’irruzione della guerra in Europa e lo ha fatto mostrandosi attraverso chi la fugge. Un vero e proprio esodo di donne, uomini, minori, intere famiglie che abbandonano le proprie case e si mettono in cammino.
Impreparata, divisa, incapace di individuare risposte comuni all’emergenza, dilaniata da feroci egoismi e interessi, l’Europa ha visto implodere le proprie politiche di accoglienza. Tra i primi effetti, vi è stata la ricomparsa del filo spinato, la chiusura dei confini terrestri e la politica dei respingimenti.

Ottani e Biagiarelli nell’intenzione di contrastare il sensazionalismo a tutti i costi dei mezzi di informazione, hanno voluto coinvolgere Cécile Kyenge, Paolo Rumiz, Michele Nardelli, Carlo Saletti e Ismail Fayad, donne e uomini di confine per ampliare la riflessione sulla tematica. I loro testi e le loro esperienze arricchiscono il progetto editoriale restituendogli una prospettiva più ampia.
I migranti ci raccontano in modo lampante di noi, più di quanto vogliamo vedere e sapere: il nostro spaesamento di fronte all’altro, il balbettio, la paura, l’inadeguatezza a questa nuova situazione.
Le immagini e le parole di questo libro testimoniano la forza e la dignità umana di chi cammina. Gli “esiliati” sono consci di esercitare un diritto primordiale: attraversare i territori. Qualcosa di antico, di atavico, ma anche di assolutamente nuovo.