Bosnia-Erzegovina 20 anni dopo. Un futuro perduto?

Una riflessione sulla situazione odierna della Bosnia-Erzegovina dal punto di vista sociale, politico ed economico per comprendere l’evoluzione del Paese, le sue prospettive future e il ruolo della comunità internazionale, in particolare dell’Unione Europea, nel processo di integrazione sociale e politica

Allo scadere dei vent’anni dalla fine della guerra e dagli accordi di Dayton la Bosnia-Erzegovina appare come un Paese impoverito da anni di crisi economiche e politiche e incapace di superare le divisioni etniche.
Ricucire le ferite del passato e immaginare un futuro di integrazione culturale e politica capace di creare sviluppo sociale ed economico nel Paese, sono due degli aspetti della questione bosniaca. La memoria di Srebrenica, che ogni anno si costruisce attraverso il riconoscimento e la sepoltura delle vittime, rappresenta un monito per l’intera Europa.
Comprendere l’evoluzione del Paese può aiutare a disegnare percorsi di pace dai quali la comunità internazionale e, in particolare europea, non può distogliere la propria attenzione.

Intervengono
ENNIO REMONDINO, giornalista
ALBERTO RIZZERIO, Centro Culturale Primo Levi
MARIA GRAZIA PALUMBO, DI.S.PO. - Università di Genova
MICHELE MARCHESIELLO, magistrato, Tribunale per l’Ex-Jugoslavia
MARZIA BONA, ricercatrice, Osservatorio Balcani e Caucaso

 

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